Cospito, governo: «Stato non scende a patti con chi minaccia»
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Caso Cospito, il Governo: «Stato non scende a patti con chi minaccia»

Palazzo Chigi

Alla luce dei recenti disordini verificatisi a livello internazionale sul caso Alfredo Cospito, Palazzo Chigi è intervenuto in una nota.

Continua l’orda di violenza a livello internazionale sulle misure cautelari prese nei confronti dell’anarchico Alfredo Cospito, condannato al 41bis al carcere di Sassari in Sardegna. A Roma si stanno verificando numerose proteste contro le ambasciate di Barcellona e Berlino. Nella capitale italiana e nella città di Torino si stanno verificando numerose proteste e cortei. A promuoverli sono i cittadini anarchici, la cui intenzione è quella di manifestare contro le condizioni del detenuto.

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Palazzo Chigi interviene

In risposta all’orda criminale messa in atto dai cittadini anarchici, è intervenuto il governo, attraverso una nota redatta da Palazzo Chigi. «Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia».

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi

Le condizioni di salute del detenuto

L’anarchico italiano si trova in carcere da diversi mesi e per lui i magistrati hanno promulgato la formula del 41bis. In risposta a questa sentenza il detenuto ha dato il via ad uno sciopero della fame. Le sue condizioni sarebbero critiche. 

«Alfredo ha valori di potassio molto bassi e ha perso un ulteriore chilo, ora pesa 73 kg. Abbiamo aumentato la terapia per evitare aritmia e fibrillazione cardiaca che potrebbero essergli fatali. Va trasferito in una struttura adeguata». Sono queste le dichiarazioni della cardiologa Angelica Milia, circa le condizioni del detenuto.

Anche il ministro dell’Interno è intervenuto ribadendo che «lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell’ordine».

Infine ha concluso: «Esprimo la mia solidarietà alle donne e agli uomini in divisa che con grande professionalità e spirito di sacrificio fronteggiano, anche in questi giorni ed in queste ore, le dimostrazioni di chi immagina di utilizzare la minaccia e la violenza come metodo di condizionamento delle istituzioni ».

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ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2023 11:49

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