Caso Cucchi – Le dichiarazioni e i video della deposizione del super testimone Francesco Tedesco. Dalle botte al detenuto ai depistaggi.

Dopo le indiscrezioni sulla deposizione di Francesco Tedesco, uno dei carabinieri a processo per la morte di Stefano Cucchi, emergono anche i video in cui si vede il militare, visibilmente provato, raccontare ai giudici i drammatici minuti del pestaggio ai danni del geometra romano.

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Non solo. Nella sua lunga ricostruzione Tedesco ha parlato anche di alcune anomalie legate ai documenti e ai verbali contraffatti o fatti addirittura sparire per coprire il pestaggio del detenuto da parte degli agenti agenti.

Caso Cucchi, la deposizione di Francesco Tedesco

La deposizione inizia con le scuse rivolte alla famiglia di Stefano Cucchi, scuse legate al silenzio dettato dalla paura di ripercussioni.

“Chiedo scusa per i nove anni di silenzio, ma avevo davanti un muro insormontabile”.

Stefano Cucchi
fonte foto https://www.facebook.com/AssociazioneStefanoCucchiOnlus

Il racconto dell’arresto di Stefano Cucchi

Francesco Tedesco inizia il suo racconto dal momento dell’arresto di Stefano e dei primi battibecchi con uno dei carabinieri, Di Bernardo, anche lui a processo.

“Dopo la perquisizione domiciliare siamo andati alla caserma Casilina per il fotosegnalamento di Cucchi, ma al momento di prendere le impronte digitali Stefano ha avuto un battibecco con Di Bernardo, perché non voleva sporcarsi le mani con l’inchiostro. Hanno cominciato a insultarsi, Cucchi ha fatto il gesto di dare uno schiaffo a Di Bernardo. Era più una violenza verbale che altro”.

“A quel punto D’Alessandro ha chiamato Mandolini, il quale ci ha ordinato di rientrare perché, essendo un italiano fornito di documenti, non c’era bisogno del fotosegnalamento. Mentre uscivamo Cucchi e Di Bernardo hanno continuato a offendersi, finché Di Bernardo gli ha dato uno schiaffo abbastanza violento“.

Di seguito uno dei video con parte delledichiarazioni di Tedesco in aula

https://www.facebook.com/1838250556252154/videos/2240513225995545/

Stefano Cucchi picchiato dai carabinieri

In seguito alle prime schermaglie Stefano Cucchi, secondo il racconto di Tedesco, avrebbe ricevuto due calci, uno all’altezza del sedere e uno in faccia.

“Poi D’Alessandro, che stava chiudendo il computer, gli ha dato un calcio all’altezza del sedere, facendolo cadere. Io ho detto “ma che cazzo fate?”. Poi ho spinto Di Bernardo, e D’Alessandro gli ha dato un secondo calcio, mi pare in faccia. Io l’ho spinto via dicendo “non vi avvicinate, non vi permettete”, ho preso sottobraccio Cucchi che mi ha detto “non ti preoccupare, sto bene, sono un pugile””.

Francesco Tedesco ricorda poi di aver visto Stefano Cucchi una settimana prima della morte del giovane geometra romano:

“Camminava lentamente, trascinando una gamba, e aveva gli occhi arrossati. Si capiva che era stato picchiato”.

Caso Cucchi, i depistaggi e le intimidazioni

Tedesco ha raccontato delle azioni di depistaggio e delle intimidazioni ricevute da parte dei colleghi:

“In più occasioni mi fu fatto capire che non dovevo fare azioni isolate, né discostarmi dal comportamento degli altri. Per esempio quando davanti a me Mandolini chiamò un superiore della stazione di Tor Sapienza per dirgli che la relazione di servizio del piantone sulle condizioni di Cucchi non andava bene, dopo dieci minuti è arrivata quella modificata, e lui ha strappato la prima; io ho vissuto quell’episodio come una violenza”.

“Quando seppi che Cucchi era morto, scrissi un’annotazione di servizio in cui ricostruii ciò che avevo visto. Ne stampai due copie, ma dopo qualche giorno mi accorsi che nel fascicolo dove le avevo inserite non c’erano più“.

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ultimo aggiornamento: 10-04-2019


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