Caso Diciotti, Saviano: il ministro della Mala Vita ha paura del processo

Caso Diciotti, Matteo Salvini nel mirino di Roberto Saviano: “Il ministro della Mala Vita ha paura del processo”.

Il caso della nave Diciotti continua a dividere l’opinione pubblica e il mondo degli intellettuali. Sul caso è intervenuto anche il noto giornalista Roberto Saviano, che ha condiviso un post sulla propria pagina Facebook commentando le recenti dichiarazioni di Salvini, che con una lettera al Corriere della Sera ha fatto sapere di non dover andare a processo.

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Caso Diciotti, Saviano: Salvini ha compreso il guaio grosso in cui si è cacciato a causa del suo cinismo

Con un post condiviso sulla propria pagina Facebook, Roberto Saviano ha commentato il cambio di direzione di Salvini che, dopo aver fatto sapere di voler andare a processo, ha cambiato repentinamente rotta invitando il Senato a bocciare le richiesta del Tribunale dei Ministri.

“Salvini sul caso Diciotti ha infine compreso il guaio grosso in cui si è cacciato a causa del suo cinismo. “Processatemi, anzi no” e così il Ministro della Mala Vita si fa scrivere dall’avvocato una lettera che indirizza al Corriere della Sera e in cui anticipa la sua difesa nel processo che il Tribunale dei Ministri vorrebbe fargli per sequestro di persona.


Prima era pronto a farsi processare, poi ci ha dormito su e deve averci ripensato… Del resto, quando tutti in coro ti dicono che verrai senz’altro assolto, hai serie possibilità di essere condannato”.

Saviano: nella lettera di Salvini abbondano i riferimenti ai Trattati e alle Corti Europee

Analizzando il testo della lettera, Saviano ha poi sottolineato come Salvini abbia fatto riferimento alle normative europee – duramente contestate – e non alla Costituzione italiana.

“Ma c’è un dettaglio che trovo molto interessante: nella lettera inviata oggi al Corriere, nella quale Salvini confonde la legalità con il consenso (se mi hanno votato, quello che ho promesso in campagna elettorale posso farlo, anche se violo le leggi), manca qualcosa. Ciò che manca è un riferimento, anche minimo, alla nostra Costituzione, che lui ha consapevolmente violato.

Invece – come argomentazioni difensive – abbondano nella lettera i riferimenti a Trattati e Corti Europee. E chi se lo sarebbe mai aspettato da Salvini: rifugiarsi nei trattati europei, proprio lui, il sovranista più puro su piazza”.

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L’affondo di Saviano: in politica sei necessario fino a quando non sei più funzionale

Saviano conclude poi il suo lungo post con un affondo diretto proprio a Salvini:

“Sta di fatto che il processo inizia a fargli paura; deve essersi accorto, il Ministro (o, più verosimilmente, devono avergli fatto notare), che è diventato troppo ingombrante, soprattutto per gli amici. Da che mondo è mondo, in politica sei necessario fino a quando – magari perché hai strafatto, perché hai tirato troppo la corda – non sei più funzionale”.