Alessandro Diddi, Promotore di giustizia vaticano, conferma l’esistenza del dossier sul caso Emanuela Orlandi.
Il mistero sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana sparita nel 1983, si arricchisce di un nuovo capitolo. Durante la presentazione del libro “Il trono e l’altare” di Maria Antonietta Calabrò, il Promotore di giustizia del Vaticano, Alessandro Diddi, ha rivelato: «Abbiamo trovato un dossier. Ne parla molto Pietro Orlandi. Il contenuto è riservato». Tuttavia, Diddi ha precisato che il documento non contiene un’indagine vera e propria, pur rappresentando un elemento rilevante nel caso. Come riportato da leggo.it
Queste dichiarazioni hanno riportato sotto i riflettori le cinque piste principali che negli anni sono state seguite per far luce sulla vicenda.
Emanuela Orlandi: le cinque piste principali
Alessandro Diddi ha ricordato le linee investigative legate alla scomparsa di Emanuela Orlandi:
La tratta delle bianche, che ipotizza il coinvolgimento in un traffico internazionale di giovani donne.
Una pista relativa a problematiche familiari, che coinvolgerebbero persone vicine alla ragazza.
La pista internazionale, con legami alla Stasi, sostenuta dal magistrato Ilario Martella.
La trattativa con la procura romana, che riguarda presunti rapporti tra la Santa Sede e le autorità italiane.
Altre piste ritenute meno attendibili, che vengono progressivamente escluse.
Secondo Diddi, «cinque piste che ovviamente non possono essere tutte vere. Si autoescludono. Stiamo cercando di eliminare quelle non attendibili». Questo lavoro di analisi punta a far emergere una narrazione più chiara, basata su elementi concreti.
Collaborazione tra Vaticano e autorità italiane
Diddi ha evidenziato il ruolo cruciale della cooperazione tra il Vaticano e l’Italia, affermando: «L’Italia sta facendo indagini e noi non ci mettiamo in competizione. Collaboriamo nel rispetto dei confini». Questa collaborazione è fondamentale per approfondire gli elementi emersi, come il dossier appena trovato.
Il Promotore di giustizia ha poi dichiarato: «Vorrei lavorare senza avere una opinione personale perché le idee personali fanno deviare rispetto ai fatti. Stiamo parlando di una vicenda terribile su cui molti stanno speculando».
Il caso Orlandi rimane uno dei più intricati e discussi della storia italiana e vaticana. La speranza è che la verifica delle piste e l’analisi del dossier possano finalmente portare a una svolta decisiva, dopo oltre quattro decenni di misteri e teorie contrastanti.