Caso Emanuela Orlandi, nuove tracce clamorose: “Partecipavano anche sacerdoti, uno ansimava”

Caso Emanuela Orlandi, nuove tracce clamorose: “Partecipavano anche sacerdoti, uno ansimava”

“Diventeremo amiche”, il toccante libro di Anna Cherubini su Emanuela Orlandi. Un’intima esplorazione dell’amicizia e dei misteri irrisolti.

Anna Cherubini, sorella del celebre Jovanotti, apre una finestra sulla sua amicizia con Emanuela Orlandi, in “Diventeremo amiche”, un libro che esplora la scomparsa della ragazza vaticana avvenuta 40 anni fa. Durante un’intervista concessa a Vanity Fair, l’autrice condivide momenti di un’amicizia segnata da eventi misteriosi.

Emanuela Orlandi – Pietro Orlandi

L’amicizia tra Emanuela Orlandi e Anna Cherubini

Cresciute insieme in Vaticano, Anna e Emanuela condividevano molto più di una semplice amicizia. “Un religioso leggeva sul mio stesso libro. Forse ansimava. Fu spiacevole. In quegli anni noi ragazze temevamo di essere rapite,” racconta Cherubini, svelando come la loro quotidianità fosse intrecciata a momenti di tensione e paura, secondo quanto riportato da roma.repubblica.it.

Il rapimento di Emanuela ha stravolto anche la mia vita: ho perso l’innocenza, il disincanto. Eravamo vicini di casa degli Orlandi e mio padre, funzionario vaticano, percepiva un’atmosfera di grande tensione in quei giorni,” riflette Anna. Questo evento ha lasciato un segno indelebile, trasformando radicalmente la percezione della sicurezza personale, come dettagliato su roma.repubblica.it.

Emanuela e Anna condividevano la passione per la musica, elemento che le univa profondamente. “Erano lezioni del Vaticano. All’inizio fu inquietante percorrere la sua stessa strada. Temevo che potessi essere la prossima ragazza scomparsa,” descrive Cherubini, evidenziando il peso emotivo che seguì la scomparsa dell’amica, un racconto corroborato da fonti come roma.repubblica.it.

Memorie di un’epoca oscura

Il ritorno di Anna Cherubini nei luoghi dell’infanzia, insieme al giornalista Andrea Purgatori, è carico di significati. “Tornammo insieme nella scuola di musica, era tutto cambiato. Mi invitarono a vedere il terrazzo. Lì vedevamo salire signore eleganti, politici, prelati. Forse organizzavano ricevimenti,” condivide l’autrice, aggiungendo ulteriori dettagli sul contesto sociale e culturale dell’epoca, come riportato su roma.repubblica.it.

Durante le lezioni di solfeggio, un altro episodio ha segnato la memoria di Anna: “Alle lezioni partecipavano anche sacerdoti di mezza età. Capitava di averne proprio accanto e che chiedessero di leggere sullo stesso libro. Una volta uno di loro aveva uno strano respiro, forse ansimava. Ricordo quell’episodio con disagio,” rivela, evidenziando la complessità delle interazioni in quel contesto, come dettagliato in una testimonianza su roma.repubblica.it.

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