“Tra me e lei solo timidi sguardi”: colpo di scena sul caso Emanuela Orlandi

“Tra me e lei solo timidi sguardi”: colpo di scena sul caso Emanuela Orlandi

Alberto Laurenti smentisce tutto sul caso Emanuela Orlandi: il musicista chiarisce i reali rapporti che tra lui e la giovane scomparsa.

Alberto Laurenti, chitarrista e compositore di successo, ha preso una netta posizione riguardo alle recenti speculazioni che lo vedrebbero legato a Emanuela Orlandi.

Il suo nome è stato associato a presunte frequentazioni e a progetti artistici mai realizzati con la ragazza. Ma l’uomo ha voluto chiarire la situazione con fermezza. Ecco le sue parole.

Il verità sul rapporto tra il musicista ed Emanuela Orlandi

In un’intervista all’Ansa, riportata da Leggo.it, Alberto Laurenti ha sottolineato che il rapporto tra lui ed Emanuela Orlandi si limitava: “Timidi sguardi e rapidi saluti tra adolescenti“.

Questi avvenivano presso l’Istituto vaticano Ludovico da Victoria, dove entrambi frequentavano corsi di canto corale.

Il musicista ha poi espresso disappunto per le recenti “fantasiose elaborazioni della verità“, che lo vedrebbero coinvolto in inesistenti progetti artistici con la giovane.

A seguire ha voluto precisare che, durante il periodo della scomparsa della ragazza: “Dai miei 14 anni alla maggior età, ho conosciuto e frequentato tanti colleghi del conservatorio, tranne Emanuela“.

Nonostante tutto, ha voluto esprimere il suo profondo rispetto per la famiglia della vittima, ancora alla ricerca della verità su quanto accaduto a Emanuela.

Mi aspetto che non vengano divulgate ulteriori notizie tanto false quanto sgradevoli, nel rispetto di chi, come i familiari di Emanuela, sta cercando la verità da tanti, forse troppi anni“, ha dichiarato.

Le parole dell’avvocato di Laurenti

A prendere la parola è stato anche l’avvocato di Laurenti, come scritto da Leggo.it. Il legale ha denunciato la superficialità con cui alcuni media hanno trattato la vicenda.

Citare un artista famoso nell’ambito di una vicenda così triste al solo scopo di attirare i lettori oltre al possibile danno di indagine (…) rischia di distrarre l’opinione pubblica dai risultati più seri“, ha commentato.