Caso Emanuela Orlandi: la storia, il Vaticano e le indagini
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Direttore: Alessandro Plateroti

Emanuela Orlandi: la storia completa del caso ancora irrisolto che coinvolge anche il Vaticano

Basilica di San Pietro, Città del Vaticano

La sparizione di Emanuela Orlandi è uno dei grandi casi ancora irrisolti che riguardo l’Italia ma che coinvolge anche il Vaticano.

Il 22 giugno del 1983 è un giorno rimasto, purtroppo, nella storia della cronaca italiana: quel giorno è infatti scomparsa Emanuela Orlandi, una ragazza di 15 anni, cittadina vaticana, di cui ancora oggi non vi è traccia e non è mai stata ritrovata. La sua sparizione è diventata uno dei casi di cronaca irrisolti più famosi, anche per il fatto che le indagini della sparizione di Emanuela Orlandi hanno coinvolto il Vaticano ma anche i servizi segreti, la Banda della Magliana e alcune organizzazioni terroristiche. Ripercorriamo tutti i fatti della vicenda.

Emanuela Orlandi: la storia

Emanuela Orlandi è nata a Roma il 14 gennaio del 1968, il padre, Ercole Orlandi, lavorava come commesso alla Prefettura della casa pontificia e per questo motivo la famiglia Orlandi abitava all’interno dello Stato del Vaticano.

Basilica di San Pietro, Città del Vaticano
Basilica di San Pietro, Città del Vaticano

Il 22 giugno del 1983 Emanuela Orlandi si recò in piazza Sant’Apollinare per le lezioni di flauto e di canto corale che svolgeva dalle 17 alle 19. Al termine delle lezioni fece una telefonata da una cabina telefonica a casa e parlò con la sorella Federica, dicendole che aveva ricevuto una proposta di lavoro di volantinaggio da un uomo sconosciuto. La sorella le consiglio di tornare a casa e parlarne con i genitori. Dopo la telefonate Emanuela Orlandi si recò alla fermata dell’autobus con alcune amiche ma non salì nel pullman con loro perché troppo affollato. Da quel momento in poi, erano le 19.30, di Emanuela Orlandi si è persa ogni traccia.

Emanuela Orlandi: il Vaticano cosa c’entra?

Il 3 luglio, pochi giorni dopo la scomparsa della ragazza, il Papa Giovanni Paolo II fece un appello chiedendo la liberazione di Emanuela Orlandi ai suoi sequestrati: fino a quel momento quella del sequestro era però solamente un’ipotesi che fu certificata proprio in quel momento.

Ma i collegamenti tra il Vaticano e Emanuela Orlandi sono molti: in una telefonata ai famigliari un uomo, ribattezzato l’Amerikano dalla stampa, affermò di essere lui a tenere in ostaggio la ragazza e chiede la liberazione di Mehmet Ali Agca (l’attentato di Giovanni Paolo II) per liberarla. Successivamente si ipotizzò che l’americano fosse in realtà l’arcivescovo Paul Marcinkus, all’epoca presidente dell’Istituto per le opere di religione.

Padre Gabriele Amorth, che è stato un celebre esorcista, ipotizza invece che Emanuela Orlandi fu drogato e uccisa dopo un’orgia di pedofili che si sarebbe tenuta proprio in Vaticano. Per anni però dal Vaticano è arrivato solo un muro di silenzio su questo caso, nel gennaio 2023 lo Stato Pontificio ha annunciato di voler riaprire il caso.

Caso Emanuela Orlandi, i misteri: le telefonate di Pierluigi e Mario

Intorno al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi ci so o anche molti altri misteri. Nei giorni successivi alla scomparsa la famiglie ricevette una serie di telefonate da un tal Pierluigi e un tal Mario che dissero di aver visto una ragazza che corrispondeva alla descrizione di Emanuela Orlandi e che diceva di chiamarsi Barbara.

Entrambi gli uomini racontarono di aver parlato con la ragazza e che questa avrebbe confidato loro che sarebbe tornata a casa per il matrimonio della sorella, in programma alla fine dell’estate. Sia Pierluigi che Mario rifiutarono però sempre di incontrare i famigliari e non si è scoperto chi fossero realmente.

Scomparsa Emanuela Orlandi: la Banda della Magliana

Tra le ipotesi investigative dietro la sparizione di Emanuela Orlandi. Negli anni 2000 avanzò l’ipotesi che dietro la sparizione di Emanuela Orlandi ci fosse l’implicazione della Banda della Magliana. Tutto partì da una telefonata anonima che l’11 luglio del 2005 ricevette il programma Chi l’ha visto?. L’anonimo disse: “Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della basilica di Sant’Apollinare, e del favore che Renatino fece al cardinal Poletti”.

All’interno della Basilica era sepolto il boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, soprannominato Renatino, e che ad autorizzare la sepoltura fu il cardinale Ugo Poletti che, all’epoca (nel 1990) presidente della CEI.

Negli anni successivi l’ipotesi che dietro la sparizione della ragazza di fosse la Banda della Magliana ha preso sempre più piede, grazie anche alle dichiarazione di Sabrina Minardi, ex amante di Renatino, e del pentito Antonio Mancini che ai magistrati rivelò: “si diceva che la ragazza era robba nostra (della banda, ndr), l’aveva presa uno dei nostri”.

Anche il collaboratore di giustizia Maurizio Abbatino confermò questa tesi, rivelando che il rapimento e l’uccisione di Emanuela Orlandi centrasse con i rapporti intrattenuti da alcuni membri della banda e degli esponenti del Vaticano.

Emanuela Orlandi: la riapertura del caso

Nel marzo del 2023, a 40 anni di distanza dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la Camera ha approvato l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta per cercare di scoprire la verità sulla scomparsa della ragazza.

Una notizia, questa, che è stata accolta con favore dal fratello della ragazza, Pietro Orlandi: “Questa storia non riguarda solo la scomparsa di una ragazzina ma tutto quello che è successo in questi 40 anni. Ci sono situazioni poco chiare che vanno chiarite. Oggi sono contento, ora la palla passa al Senato, mi auguro che per aprile la commissione possa essere costituita”.

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ultimo aggiornamento: 24 Marzo 2023 11:04

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