Caso figlio La Russa, parla l’avvocato della ragazza

Caso figlio La Russa, parla l’avvocato della ragazza

Sarà ascoltata lunedì la ragazza che accusa il figlio di La Russa .

Stefano Benvenuto, l’avvocato che rappresenta la ragazza che ha denunciato Leonardo Apache, figlio del presidente del Senato, ha dichiarato che Ignazio La Russa ha dato un contributo significativo all’assistenza legale.

Secondo l’avvocato, La Russa ha fornito un supporto prezioso.

Avvocato Stefano Benvenuto, ha sentito la sua assistita dopo la querela in cui accusa Leonardo Apache La Russa di averla violentata?
«No perché è sconvolta e voglio lasciarla tranquilla per il momento. Ora sto dedicando tutte le mie attenzioni professionali a questa vicenda».
È stata già chiamata dagli inquirenti per testimoniare?
«Non ancora. Credo che avverrà presto (lunedì, ndr)».
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, padre di Leonardo, ha detto che il racconto della sua assistita lascia «molti interrogativi» a partire dal fatto che ha dichiarato di aver assunto cocaina.
«Senza entrare nel merito dell’inchiesta coperta dal segreto, la domanda che mi pongo da normale cittadino e non da avvocato è come possa una ragazza aver assunto cocaina e non ricordare nulla fino all’indomani. La cocaina è nota perché provoca eccitamento, non sonnolenza. Ciò a cui dovranno rispondere i magistrati è se abbia assunto a sua insaputa sostanze diverse dalla cocaina che le hanno provocato un tale stordimento da non farle ricordare nulla e, in caso affermativo, chi gliele abbia date e se ci sia no il coinvolgimento di Leonardo La Russa. Stiamo parlando di una semplice ragazza che ha raccontato fatti che, se provati, costituirebbero una inammissibile offesa alla dignità femminile».

Ignazio La Russa

Secondo il senatore non ci sarebbe stato alcun reato.

«Non spetta alla seconda carica dello Stato stabilire se un elemento possa costituire o no un reato. Questo è compito esclusivo della magistratura alla quale, ribadisco ancora una volta, affido l’analisi di questo caso».
Sempre il presidente del Senato ha confermato che il 19 maggio si affacciò alla porta e vide il figlio e la ragazza in camera da letto.
«Mi ha dato un grande assist, in quanto riconosce e conferma che la ragazza era in casa sua. Questo semplifica tutto, perché ora il presidente del Senato è testimone primario di questo processo. Non solo ha dichiarato che la ragazza era in casa sua, ma anche che era nel letto con suo figlio dove è finita non si sa come, visto che non si frequentavano assiduamente. Sta venendo a galla la verità».
La giovane ha anche parlato di un bacio che avrebbe dovuto dare contro la sua volontà.
«Che costituisce di per sé un reato di violenza sessuale per giurisprudenza consolidata».

Argomenti