Perché Lyle ed Erik Menéndez, condannati per l’omicidio dei genitori, potrebbero essere scarcerati dopo 35 anni grazie a nuove prove.
Lyle ed Erik Menéndez, noti per il drammatico caso che ha scosso gli Stati Uniti negli anni ’90, sono al centro di un’importante udienza. Condannati all’ergastolo per l’omicidio dei genitori, José e Kitty Menéndez, nel 1989, i fratelli potrebbero beneficiare di una revisione della sentenza. La Procura di Los Angeles, guidata da George Gascón, ha chiesto che la condanna venga modificata, citando nuove prove e la loro età al momento del reato.
Nuove prove e la richiesta di scarcerazione per i fratelli Menéndez
Secondo il procuratore, le accuse di abusi sessuali subiti dai fratelli da parte del padre José, ignorate durante il secondo processo, rappresentano un elemento chiave. Inoltre, una recente testimonianza di Roy Rosselló, ex membro della boy band Menudo, ha ulteriormente messo in discussione l’immagine del padre come vittima innocente. Rosselló ha dichiarato di essere stato violentato da José Menéndez, aprendo nuove riflessioni sulla dinamica familiare.
La legge californiana sulla riduzione delle pene per chi commette reati gravi sotto i 26 anni è un altro punto cruciale. Se applicata, potrebbe consentire ai fratelli di accedere alla libertà vigilata, segnando una svolta storica per il caso.
L’impatto mediatico e il ruolo di Netflix
Il caso Menéndez ha avuto un’enorme risonanza mediatica sin dal primo processo. La miniserie “Monsters” di Netflix, dedicata alla loro vicenda, ha riacceso il dibattito pubblico, offrendo una prospettiva più complessa. Gli spettatori hanno potuto conoscere non solo i dettagli del crimine, ma anche le accuse di abusi che avrebbero motivato l’atto.
La serie ha suscitato empatia nei confronti dei fratelli, portando l’opinione pubblica a interrogarsi sulla giustizia della loro condanna. Questo ha incoraggiato i legali dei Menéndez a presentare la richiesta di revisione, sostenendo che l’immagine di Lyle ed Erik come giovani spinti al limite non è stata sufficientemente valutata nei processi.
Con l’udienza odierna e l’eventuale via libera alla libertà vigilata, il caso potrebbe concludersi con una decisione che metterà alla prova il sistema legale californiano. Per ora, l’ultima parola spetta al governatore Gavin Newsom, che avrà 150 giorni per decidere il destino di Lyle ed Erik Menéndez.