Lo stesso fidanzato della figlia confessa a un compagno di cella il dubbio che Laura Ziliani fosse stata ancora viva.
Laura Ziliani, ex vigilessa di 55 anni scomparsa a Temù l’8 maggio 2021, è stata trovata senza vita ad agosto lungo le rive del fiume Oglio. Le sue due figlie, Paola e Silvia Zani, sono state arrestate insieme al fidanzato di una di loro, Mirto Milani. Tutti e tre sono stati accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
La confessione di Mirto Milani
Ad un anno dall’omicidio Ziliani, Milani ha confessato l’omicidio raccontandone i dettagli ad un compagno di cella, il quale ha riferito subito agli inquirenti. Sembrerebbe che Ziliani sarebbe stata prima avvelenata con un muffin con del benzodiazepine, per poi essere soffocata con un sacchetto di plastica in testa e infine strangolata con un cavo elettrico. Dopo averla uccisa, i tre imputati l’avrebbero spogliata e vestita con una lingerie, per far ipotizzare un omicidio passionale.
E’ stata sepolta viva?
Durante il processo in Assise a carico delle figlie della vittima e del fidanzato della maggiore, però, emerge la possibilità che Laura Ziliani potesse essere stata ancora viva dopo l’avvelenamento col muffin. Quindi adesso si ipotizza che la donna potesse essere stata sepolta viva, una volta trasportata lungo le rive del fiume Oglio.
Secondo i consulenti della parte civile, i movimenti sussultori sono “compatibili con la morte cerebrale, e il decesso non avviene in un istante. In caso di asfissia la morte subentra in 4-10 minuti”. “Stabilire giorno e ora precisa della morte è impossibile”.
Le testimonianze
Un’operatrice del Caf di Lecco ha raccontato che, dopo la scomparsa di Laura, una donna aveva chiamato dicendo “di essere la mamma del fidanzato di una ragazza la cui madre era scomparsa nei giorni precedenti, a Temù, nel Bresciano”. L’operatrice le spiegava che “per effettuare l’operazione era necessario l’accertamento del decesso. Dopo un po’ di insistenza le ho consigliato di rivolgersi ad un avvocato”.
Una vicina di casa di Laura, invece, dichiara che i genitori di Mirto si erano trasferiti nell’appartamento di Laura portando anche giacche e vestiti, e cambiando le tende. “E una settimana dopo, quando i ragazzi sono scesi in città, ci sono rimasti da soli”.