Crisi Libia, Guerini: “Possibile rimodulazione dello sforzo militare”

Crisi Libia, Guerini: “Possibile rimodulazione dello sforzo militare”

Libia, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini non esclude una rimodulazione dello sforzo militare sul territorio libico.

Intervenuto di fronte alle commissioni Difesa di Camera e Senato, il ministro Lorenzo Guerini ha parlato degli scenari possibili per la risoluzione della questione libica.

Fonte foto: https://www.facebook.com/EsercitoItaliano

Guerini, “Gli avvenimenti in Libia ci impongono una riflessione su una possibile rimodulazione del nostro sforzo militare”

Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha parlato della possibile rimodulazione dello sforzo militare alla luce dei nuovi sviluppi sullo scenario libico.

Anche Giuseppe Conte nelle scorse ore non aveva escluso la possibilità di inviare altri soldati in Libia, una prospettiva che ha inevitabilmente innescato una serie di polemiche.

“Gli avvenimenti in Libia ci impongono una riflessione su una possibile rimodulazione del nostro sforzo militare. Si potrebbe ipotizzare un intervento internazionale per dare solidità alla cornice di sicurezza, nel rispetto di un’eventuale richiesta di supporto avanzata alla comunità internazionale”.

“Nonostante l’acquisizione del controllo di Sirte da parte del Lybian national army vedano Misurata maggiormente esposta alle mire del generale Haftar, non sembrerebbero sussistere ad oggi minacce dirette nei confronti del nostro contingente in loco”.

Guerini ha poi rilanciato l’importanza della missione Sophia, attraverso la quale si dovrà impedire l’arrivo in Libia di armi provenienti dall’estero.

“Va fatto ogni sforzo perchè le navi dell’operazione Sophia tornino a svolgere il compito essenziale di porre un freno al continuo afflusso di armamenti a favore delle fazioni in lotta in Libia”.

Senato

Libia, la conferenza di Berlino

La conferenza di Berlino dovrebbe svolgere, salvo colpi di scena impossibili da escludere alla luce di una situazione particolarmente fluida, il prossimo 19 gennaio.

Alla conferenza di Berlino prenderanno parte anche gli Stati Uniti, intenzionati quindi ad assumere un ruolo di primo piano nella gestione della crisi.

Ha accettato l’invito anche il generale Khalifa Haftar, reduce dal vertice a Mosca al termine del quale ha deciso di non firmare l’accordo per la tregua proposto da Vladimir Putin.