Christian Brückner, principale sospettato nel caso della scomparsa di Madeleine McCann, è stato rilasciato in Germania.
Il caso della scomparsa di Madeleine McCann, avvenuta nel 2007 a Praia da Luz, in Portogallo, continua a far discutere. A distanza di oltre 16 anni, la giustizia non ha ancora trovato un colpevole. Il principale sospettato, Christian Brückner, è stato rilasciato dal carcere in Germania, dopo aver scontato una pena di sette anni e mezzo per un altro crimine: lo stupro di una turista statunitense, avvenuto sempre in Portogallo nel 2005.
Il rilascio ha sollevato numerose polemiche. Le autorità tedesche, pur continuando a ritenerlo coinvolto nel caso McCann, hanno dichiarato di non avere prove sufficienti per formulare un’accusa formale. Questa situazione lascia un vuoto legale che impedisce, per ora, un processo sul caso della piccola Maddie. Come riportato da rainews.it

Brückner ha finito di scontare una pena per stupro
Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild, Brückner ha terminato la sua detenzione in un carcere tedesco per aver violentato una turista americana in Algarve nel 2005. Dopo la scarcerazione, è salito nell’auto del suo avvocato ed è attualmente un uomo libero, anche se sottoposto a restrizioni: deve indossare un braccialetto elettronico e non può lasciare la Germania. Inoltre, gli è stato sequestrato il passaporto, misura preventiva per evitare una possibile fuga.
Nessuna accusa formale nel caso Maddie McCann
Dal 2020 la polizia tedesca e la procura di Braunschweig ritengono che Brückner possa essere coinvolto nella scomparsa di Maddie. Tuttavia, non esistono prove concrete per sostenerne l’accusa in tribunale. Gli investigatori hanno raccolto elementi indiziari – come la sua presenza nell’area al momento della scomparsa – ma nulla di legalmente decisivo.
Il procuratore Christian Wolters, in una recente intervista all’agenzia AFP, ha definito Brückner “fondamentalmente pericoloso”, ma ha ammesso che l’insufficienza di prove impedisce qualunque azione penale per il caso McCann. Intanto, le indagini continuano, ma la frustrazione cresce tra gli inquirenti e l’opinione pubblica.