Ucciso a pugni da uno straniero: le rivelazioni shock sul caso Bincoletto

Ucciso a pugni da uno straniero: le rivelazioni shock sul caso Bincoletto

Il 68enne era stato trovato in una pozza di sangue “con la testa spaccata” da alcuni conoscenti: è morto 14 giorni di agonia.

La morte di Massimiliano detto “Max” Bincoletto sembra inspiegabile. Anzi, forse il temine più corretto per descrivere questo caso sarebbe ingiustificabile. Il 68enne viveva in un camper a piazzale Olimpia, poco lontano dallo stadio di Verona ed è stato ucciso a pugni. Lo scorso 25 agosto, infatti, uno sconosciuto lo ha aggredito, lasciandolo in una pozza di sangue “con la testa spaccata“, come hanno raccontato i suoi conoscenti.

Dopo 14 giorni di agonia, lo scorso 8 settembre, Max si è spento all’ospedale di Borgo Trento. La testimonianza principale a disposizione degli inquirenti è proprio quella della vittima: a terra, completamente inerme, ha risposto “” alla domanda “sei stato picchiato?” fatta dai suoi amici.

Le ipotesi degli inquirenti

Gli investigatori, poco dopo la notizia del suo decesso, erano già riusciti a ricostruire quello che sarebbe accaduto: all’alba di quel tragico 25 agosto, Bincoletto avrebbe discusso con un uomo che dovrebbe essere di origini straniere – per ragioni ancora non divulgate dalle forze dell’ordine – a tal punto da generare una colluttazione. Durante lo scontro fisico tra i due, Max sarebbe caduto a terra sbattendo la testa. Vedendolo inerme, l’aggressore avrebbe deciso di andarsene, senza lasciare tracce.

Max era uno che non litigava mai con nessuno – ha raccontato chi lo conosceva -. Era una brava persona, gentile con tutti. Quella sera – riporta il Corriere della Seraha iniziato a litigare per una stupidata con un altro uomo che gli ha dato degli schiaffi. Max per difendersi ha preso una bici e ha fatto per tirargliela addosso, ma l’altro lo ha spinto. Lui è caduto e ha battuto la testa. Abbiamo chiamato l’ambulanza. È stato medicato, ha detto che si sentiva bene e ha rifiutato il trasporto in ospedale. Quello con cui aveva litigato se n’era andato e tutto sembrava finito lì. Max è stato qui fino a mezzanotte, poi è andato al suo camper“.

Ora si attende l’autopsia per avere le prime risposte sulle effettive cause della sua morte. Gli inquirenti analizzeranno anche le telecamere di videosorveglianza presenti in zona: per ora tutti i sospetti riguardano quell’uomo con cui si era attaccato poco tempo prima della sua morte.

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