Caso Orlandi: il Senato dice sì alla commissione d’inchiesta

Caso Orlandi: il Senato dice sì alla commissione d’inchiesta

Il Senato ha votato per la commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

Con tutti voti favorevoli e un’astensione da parte del senatore Casini, la commissione bicamerale di inchiesta è stata approvata per il caso Orlandi-Gregori. Il Senato ha detto “sì” dopo che per diverso tempo era attesa una risposta.

Caso Orlandi: sì alla commissione d’inchiesta

Emanuela Orlandi – Pietro Orlandi

Dopo tanta attesa, nella giornata odierna il Senato ha detto “sì” alla commissione d’inchiesta sul caso Orlandi e sul caso Gregori. Finalmente è arrivato il via libera definitivo all’istituzione della commissione sulla scomparsa delle due donne.

Il voto è avvenuto per alzata di mano e ha visto tutti favorevoli fatta eccezione per Casini che si è espresso in questo modo a proposito: “Rispondo con le parole di Pietro Orlandi: ‘Far partire una commissione perché una famiglia soffre sarebbe uno schiaffo per le altre famiglie. Nel nostro caso è diverso. Ormai sappiamo che non è una scomparsa, è un rapimento. Sono coinvolti i servizi segreti italiani, uno stato estero, servizi di sicurezza stranieri'”.

Ad ogni modo, come detto, la votazione è andata a buon fine con esito positivo e subito dopo è andato in scena un lungo e caloroso applauso. Ricordiamo che la Gregori scomparve a Roma il 7 maggio del 1983, circa un mese e mezzo prima di Emanuela Orlandi.

Le reazioni

TgCom24 ha riportato anche la reazione del fratello della Orlandi, Pietro: “Sono contento, aspettavo con fiducia questa notizia. Questa commissione potrà fare tantissimo. Sono convinto che arriveremo alla verità, non potrà essere occultata per sempre. Ringrazio i senatori che hanno votato. Questa commissione potrà fare tanto, più di quanto può fare l’inchiesta vaticana”.

Grande soddisfazione anche da parte dei legali della famiglia: “Siamo contenti, ci auguriamo che la commissione d’inchiesta parta quanto prima. Sono contenta di questa ‘intromissione perniciosa’ del Parlamento in questa vicenda”, il commento di Laura Sgrò che ha richiamato le parole del promotore di Giustizia Vaticano Alessandro Diddi.