Caso Palamara, si dimette un altro consigliere del Csm

Caso Palamara, si dimette un altro consigliere del Csm

Il caso Palamara rischia di estendersi a macchia d’olio: verifiche su venti giudici da parte della Commissione del Csm.

Il caso di Palamara rischia di trasformarsi in un vero e proprio terremoto, come confermato dalla notizia di verifiche su diversi magistrati, finiti nel mirino della commissione del Csm.

Nella mattinata del 9 settembre, Mancinetti ha annunciato le sue dimissioni che fanno seguito alla ricezione della “notifica dell’azione disciplinare nei miei confronti da parte della Procura generale per fatti inerenti alle attività amministrative svolte dalla precedente consiliatura, sulla base delle chat da me intrattenute con Luca Palamara“. Come specificato dallo stesso Mancinetti, non esiste un automatismo tra la ricezione della notifica e le dimissioni, che quindi sono spontanee.

Processo Tribunale

‘Non sarò capro espiatorio di un sistema’

Espulso dall’Anm, Palamara aveva fatto sapere di non essere intenzionato a fare da capro espiatorio di un sistema. Dichiarazioni che inevitabilmente hanno sollevato un polverone.

Caso Palamara verifiche su venti giudici

Inevitabilmente le verifiche si sono estese a macchia d’olio e nel mirino della commissione del Csm ci sarebbero finiti, stando a quanto riferito da il Messaggero, venti magistrati, riconducibili direttamente o indirettamente alle ormai note chat di Palamara.

Caso Palamara, si dimette un altro consigliere del Csm

Nella mattina del 9 settembre, Marco Mancinetti ha annunciato le sue dimissioni legate al caso Palamara.

“Ho ricevuto pochi minuti fa la notifica dell’azione disciplinare nei miei confronti da parte della Procura generale per fatti inerenti alle attività amministrative svolte dalla precedente consiliatura, sulla base delle chat da me intrattenute con Luca Palamara. Pur non essendovi alcun automatismo di legge, ho già rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Vice Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, per senso istituzionale e per evidenti ragioni di opportunità, nel pieno rispetto delle attività della Procura generale e nella convinzione di poter offrire ogni chiarimento nella sede competente”, ha spiegato Mancinetti come riferito dall’Ansa.

Tribunale

Il terremoto delle toghe rischia di investire le Procure

Il nodo da sciogliere è uno, le conseguenze potrebbero essere ingenti. Esisteva un sistema, quello di cui parla Palamara? Come agiva, e soprattutto quanto era esteso?

Il rischio è quello di portare alla luce un sistema radicato, con decine di componenti e un modus operandi prestabilito, concordato, indirizzato. Questo potrebbe far ulteriormente vacillare le fondamenta della magistratura. Ma saranno le indagini e gli accertamenti a fare luce sul caso Palamara, tornato alla ribalta con le interviste del diretto interessato e con l’espulsione dall’Anm.

Inevitabilmente il caso ha delle ripercussioni anche sul mondo della politica, con il leader della Lega Matteo Salvini che ha impugnato la causa chiedendo una riforma del Csm.