Un piastrellista di Verona è stato assolto dall’accusa di appropriazione indebita. Potrà tenere l’intero premio da 2 milioni di euro.
Dopo tre anni di battaglie legali, il tribunale ha assolto un piastrellista residente nella città di Verona, accusato da due amici di non aver diviso il premio da 2 milioni di euro vinto con un Gratta e Vinci. La sentenza ha stabilito che l’uomo potrà mantenere per sé l’intera somma, poiché il reato di appropriazione indebita non sussiste.
Piastrellista assolto: “Il premio da 2 milioni è solo mio”
La vicenda ha avuto origine nel 2021, quando l’artigiano ha ottenuto una doppia vincita in meno di un mese: prima 800mila euro a Modena, seguiti da 2 milioni a Garda, in provincia di Verona. Questa seconda vincita è stata contestata da due amici. I quali sostenevano di aver acquistato il biglietto insieme e di avere diritto a una parte del premio. Tuttavia, il tribunale ha rigettato l’accusa, permettendo al piastrellista di tenere l’intera somma.
L’intervento della banca d’Italia e l’indagine
La doppia vincita ravvicinata ha insospettito non solo gli amici del vincitore, ma anche la Banca d’Italia. Quando l’uomo si è recato in una banca a Peschiera del Garda per riscuotere il premio milionario, l’istituto ha temporaneamente bloccato il pagamento, segnalando la questione alla Guardia di Finanza. Si temeva che l’uomo avesse ricevuto informazioni privilegiate sui biglietti vincenti. Ma le indagini hanno smentito questa ipotesi, confermando che entrambe le vincite erano semplicemente frutto della fortuna.
Durante il processo, la difesa ha anche sottolineato che, dopo la prima vincita, l’uomo aveva già donato 20mila euro a un amico, dimostrando la sua buona fede e la volontà di condividere parte della fortuna. Questa circostanza ha ulteriormente rafforzato la tesi secondo cui non ci fosse alcun accordo precedente con i due amici che lo avevano denunciato.