L’esame in programma ieri era stato definito come “il momento della verità” per la causa che riguarda la scomparsa del giornalista.
Ieri si era parlato di “momento della verità” per il caso nato dalla morte di Andrea Purgatori. La famiglia del giornalista, infatti, attendeva con ansia l’autopsia, in programma ieri pomeriggio all’istituto di medicina legale di Tor Vergata a Roma, per capire che cosa lo ha ucciso. Nel mirino, com’è ormai noto, la diagnosi di due medici di una clinica di Roma che potrebbero aver sottoposto Purgatori a radioterapia all’encefalo.
L’obbiettivo dell’autopsia, quindi, era verificare se, nel cervello del giornalista, fossero presenti metastasi tumorali del cancro che si portava nei polmoni. I risultati, però, si faranno ancora attendere e dovrebbero uscire intorno al 6 settembre: i consulenti scelti dai pm dovranno descrivere per filo e per segno quanto scoperto in modo tale da non lasciare alcun dubbio. Specialmente per quanto riguarda l’ipotesi della famiglia di una pericardite settica causata dalla radioterapia.
I funerali del giornalista
Oggi, giovedì 27 luglio, sarà aperta in Campidoglio, verso le ore 15, la camera ardente mentre, per quanto riguarda i funerali di Purgatori sono in programma domani nella Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo.
Il museo di Ustica, inoltre, potrebbe riservare uno spazio alla memoria del giornalista scomparso. Daria Bonfietti, presidente dell’associazone dei parenti delle vittime della strage, ha fatto una proposta al sindaco e al comune di Bologna: “C’è un legame profondo tra la sua esperienza umana e giornalistica e la strage di Ustica, che impone di ricordarlo proprio vicino a quel relitto del Dc9 Itavia che in tanti anni ha descritto chiedendo giustizia“.