Caso Regeni, audizione pm Roma davanti alla commissione parlamentare
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Caso Regeni, il pm di Roma: “Quattro tentativi di depistaggio”

Giulio Regeni

Caso Regeni, l’audizione del pm di Roma davanti la commissione parlamentare: “E’ stato torturato a più riprese per una settimana”.

ROMA – Caso Regeni, l’audizione del pm di Roma davanti la commissione parlamentare d’inchiesta. Il procuratore della Capitale ha ammesso come ci sono stati “quattro tentativi di depistaggio da parte dei servizi segreti egiziani che lo avevano stretto in una ragnatela prima del rapimento e dell’omicidio“.

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Una ragnatela – ha fatto sapere il pm – in cui gli apparati si sono serviti delle persone più vicine al ricercatore italiano. Dal coinquilino avvocato, al sindacalista degli ambulanti passando anche per lamica che lo aiutava con le traduzioni“.

L’audizione del pm di Roma

L’audizione del pm capitolino è il primo passaggio per fare chiarezza sulla morte di Regeni: “Non faremo sconti a nessuno – ha ribadito il presidente della commissione Erasmo Palazzolo – abbiamo iniziato i lavori con il procuratore per riconoscere il prezioso lavoro fatto in questi anni. Vogliamo contribuire alla ricerca della verità“.

Il magistrato, inoltre, ha spiegato come Giulio è stato torturato anche prima della morte: “L’autopsia ha dimostrato che il ricercatore italiano è stato picchiato in più di un’occasione. I medici hanno riscontrato varie fratture e feriti compatibili a calci, pugni, bastoni e mazze. Regeni è morto per la rottura dell’osso del collo molto probabilmente il 1° febbraio“.

Giulio Regeni
fonte foto https://twitter.com/foisluca84

I genitori vogliono la verità

In una nota i genitori di Giulio hanno voluto ringraziare gli inquirenti per il lavoro fatto fino a questo momento: “Per la prima volta – si è precisato nel comunicato citato da Repubblica i nostri procuratori hanno potuto rendere pubblici gli sforzi e i risultati delle loro verifiche. La nostra fiducia in loro è ben risposta“.

Pretendere – conclude il messaggio – verità per Giulio e per tutti noi è un dovere e un diritto inderogabile. Confidiamo che la commissione d’inchiesta sappia sostenere con umiltà, rispetto e intelligenza il lavoro della nostra magistratura e della nostra legale“.

fonte foto copertina https://twitter.com/foisluca84

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ultimo aggiornamento: 17 Dicembre 2019 18:39

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