Caso Regeni, l'intervista di Roberto Fico a la Repubblica
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Caso Regeni, Fico punta il dito: l’Egitto copre gli assassini

ROBERTO FICO

Caso Regeni, l’attacco di Roberto Fico alle istituzioni egiziane: “Saapiamo che le responsabilità risiedono all’interno degli apparati di quel Paese”.

A tre anni di distanza dal rapimento e dall’uccisione di Giulio Regeni, l’opinione pubblica italiana è tornata a chiedere verità per il giovane italiano ucciso in Egitto da ignoti e per motivi ancora da chiarire.

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Al momento l’ipotesi più accreditata è che il ragazzo sia stato scambiato per una spia e ucciso dai servizi segreti egiziani, ma a questo punto serve giustizia, non supposizioni.

Giulio Regeni
fonte foto https://twitter.com/foisluca84

Roberto Fico sul caso Regeni: “Sappiamo che le responsabilità della morte di Giulio risiedono all’interno degli apparati dell’Egitto”

Intervenuto ai microfoni de la Repubblica, il presidente della Camera Roberto Fico ha attaccato l’Egitto accusandolo di aver mentito all’Italia e di non essere intenzionato ad arrivare alla verità di una vicenda che potrebbe rappresentare un grave scandalo per il governo egiziano trasformandosi in un vero e proprio incidente diplomatico.

ROBERTO FICO
ROBERTO FICO

Vanno dette alcune cose. La prima: siamo in un assoluto stallo giudiziario. La procura del Cairo non ha dato corso ad alcun atto che preluda anche solo all’avvio di un processo ai responsabili del sequestro, tortura e omicidio di Giulio – ha dichiarato Roberto Fico. Questo la dice lunga su ciò che Al Sisi intende fare. Secondo: sappiamo che i cinque innocenti ammazzati al Cairo nella primavera del 2016 non avevano alcuna responsabilità nel sequestro e nella morte di Giulio. Che sono stati sacrificati per farcelo credere. Terzo: sappiamo che le responsabilità della morte di Giulio risiedono all’interno degli apparati di quel Paese“.

Roberto Fico e la polemica con Matteo Salvini

Fico ha poi risposto a Matteo Salvini, il quale aveva aveva invitato la politica italiana a smetterla con le ipotesi e lasciar spazio alla fiducia in un rapporto costruttivo.

Voglio provare a rispondere in modo costruttivo. E ricordargli, tanto per cominciare, che le due magistrature sono in stallo, come sostiene la stessa Procura di Roma, e che la cooperazione non c’è più. E dunque che non c’è proprio nulla di cui fidarsi. Vorrei ricordargli che dopo tre anni, non solo non c’è più fiducia nelle parole dell’Egitto ma non ci può essere.

Matteo Salvini
Fonte foto: https://www.facebook.com/salviniofficial/

Quanto alla battuta sulla candidatura alla presidenza dell’Egitto, dico solo che seguendo questo filo paradossale di ragionamento non si potrebbero aprire questioni diplomatiche con nessun Paese. E comunque quando Giulio morì mi pare di ricordare che Salvini ebbe parole molto dure e forti. Spero che a quelle parole pronunciate prima di essere al Governo seguano ora coerentemente fatti forti e importanti”.

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ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2019 10:13

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