Caso Richetti, la versione di Ludovica Rogati

Caso Richetti, la versione di Ludovica Rogati

Incontri con l’onorevole di forza Italia Mulè e dichiara: ” fosse l’ultima cosa che faccio, la carriera di Richetti e Calenda si concluderà, glielo dico io“.

A parlare del caso di Matteo Richetti a Domani è l’attrice Lodovica Mairé Rogati e sostiene di non essere la donna dell’inchiesta di Fanpage. La donna conferma di aver pagato 50 mila euro alle vittime per calunnia, nel processo per cui è stata prima condannata e poi prescritta.

Ha minacciato di querela anche il quotidiano La Repubblica che ieri ha scritto delle minacce alla titolare di un centro estetico. Ha raccontato anche dei sui incontri con l’onorevole di forza Italia Giorgio Mulé che aveva detto a Repubblica di averla vista per parlare di politica. Dalle parole della Rogati, quello che le è stato detto è che se lei parla “saltano le elezioni“.

L’articolo su Domani raccontava di Le Iene e Report e degli incontri con Mulé. L’attrice smentisce tutto e aggiunge “Gli ha detto con chi l’ho incontrato? No? Lei non ha neanche idea di chi e di che cosa stiamo parlando. La cosa è molto seria, e non abbiamo neanche parlato per un secondo della mia associazione non profit . Io non ci sto”.

Afferma che Mulé ha mentito, perché si è trovato con le spalle al muro. “La verità? Nessuno ha idea davvero di quale sia. Ma la verità è veramente molto grave. Io devo parlare prima o poi”.

Senato

Sul caso Calenda afferma inoltre che è gravissimo che insieme al senatore sostengano che la polizia abbia dato loro le informazioni su di lei. “I pm avrebbero violato il segreto d’ufficio: è un reato. Fanpage non c’entra nulla con me, ma Calenda non poteva certo dare il numero della magistrata che ha chiesto la mia archiviazione alla loro redazione. Non si fa così“. Smentisce ancora il fatto di essere la protagonista dell’inchiesta.

Sul Caso Richetti

Fittipaldi a quel punto le fa notare che nel video la donna che parla sostiene di essere stata perquisita dalla polizia dopo una denuncia per Stalking da parte di Richetti. Registrata risulta una sola perquisizione nel caso, la sua. L’attrice risponde: “Non prendete per oro colato tutto quello che esce dallo sbirro di turno o dall’amichetto di partito. La polizia sta mentendo, su tante cose!”.

Aggiunge inoltre che secondo lei Richetti si è auto-scritto i messaggi e che per questo vuole denunicarlo per calunnia. Infine conferma di aver incontrato Richetti in Senato, come si dice nell’inchiesta di Fanpage e aggiunge “Faccia un controllo: siamo sicuri che non ci siano chiamate durate anche più di due ore tra di noi? Era il periodo ottobre-novembre dell’anno scorso“.

Negando le molestie sostiene inoltre “Non voglio fare la mitomane, ma vogliamo far passare davvero la storia che se una ragazza entra in un ufficio di un senatore, e lei ci prova, tipo accavalla le gambe o prova a baciarlo, ci sarebbe davvero un senatore che la scansa, “oddio no”, la manda via e l’accompagna alla porta?“.

Infine conclude dicendo: “Comunque le assicuro che nessuno è saltato addosso a nessuno, nessuno si è spaventato, nessuno è stato accompagnato alla porta, glielo garantisco“. Sostiene però che ci sono tante altre ragazze: “Magari qualcuno le ha messe in contatto tra di loro, magari all’interno del partito qualcuno si è confidato. Voi non avete creduto a questa poveretta. Ma fosse l’ultima cosa che faccio, la carriera di Richetti e Calenda si concluderà, glielo dico io“.