Caso Stormy Daniels, clamoroso: Trump ricorre contro la condanna

Caso Stormy Daniels, clamoroso: Trump ricorre contro la condanna

Donald Trump ricorre contro la condanna nel caso Stormy Daniels, invocando l’immunità presidenziale. Il giudice ha fissato la sentenza.

Donald Trump ha presentato un nuovo ricorso nel controverso caso Stormy Daniels, chiedendo di cancellare la condanna o ottenere un rinvio della sentenza fissata per il 10 gennaio dal giudice Juan Merchan. Il tycoon invoca nuovamente l’immunità presidenziale, già negata dal giudice, e cerca di posticipare il verdetto finché non si pronuncerà una corte superiore.

Donald Trump

Il ruolo del giudice Merchan e il rifiuto dell’immunità presidenziale

Il caso ruota intorno all’accusa di aver falsificato documenti aziendali per occultare un pagamento di 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels, finalizzato a garantire il suo silenzio su una presunta relazione extraconiugale. La giuria, a maggio, ha riconosciuto Trump colpevole di tutti i 34 capi di imputazione. In base alla legge, l’ex presidente rischia fino a quattro anni di carcere, ma il giudice ha già anticipato di non essere incline a infliggergli una pena detentiva.

Secondo quanto scritto da Trump su Truth Social, “questo attacco politico illegittimo non è altro che una farsa truccata”. Il presidente eletto ha aggiunto che la decisione sarebbe “consapevolmente illegale, contro la nostra Costituzione e, se fosse lasciata in vigore, sarebbe la fine della presidenza così come la conosciamo”.

Il giudice Juan Merchan ha assunto una posizione ferma nel gestire il processo contro Donald Trump. Dopo la condanna emessa dalla giuria, Merchan ha respinto più volte le richieste dei legali del presidente eletto di archiviare il caso. Tra queste, l’ultima si basava sull’immunità presidenziale, già definita dalla Corte Suprema come valida solo per le azioni ufficiali di un presidente nell’esercizio delle sue funzioni.

Merchan ha scritto nel suo provvedimento che le prove presentate riguardano “completamente una condotta non ufficiale”, ribadendo che la stessa Corte Suprema riconosce che “non tutto quello che il presidente fa è ufficiale, neppure se agisce dallo Studio Ovale”. Per il giudice, accettare l’istanza della difesa significherebbe “minare lo stato di diritto in modo incommensurabile”.

Inizialmente, la sentenza era prevista per il 26 novembre, ma è stata posticipata dopo la vittoria elettorale di Trump. Nonostante il procuratore distrettuale Alvin Bragg avesse suggerito diverse opzioni, tra cui un ulteriore rinvio o una pena simbolica, Merchan ha deciso di fissare la sentenza al 10 gennaio, dieci giorni prima della cerimonia di insediamento a Capitol Hill.

Implicazioni politiche e legali

Il caso Stormy Daniels ha assunto un significato che va oltre le questioni strettamente legali, ponendo interrogativi sui confini tra le azioni private di un presidente e quelle ufficiali. Trump ha più volte cercato di utilizzare la sua posizione politica per difendersi. Ma il giudice Merchan ha respinto con decisione ogni tentativo di appellarsi all’immunità presidenziale.

La data della sentenza, così vicina all’insediamento, ha suscitato polemiche politiche, alimentando il sospetto che l’intero processo sia parte di una strategia per indebolire la figura di Trump. Non a caso, il presidente eletto ha definito il caso “un attacco politico consapevole”.

Il risultato della sentenza del 10 gennaio avrà ripercussioni significative sia sul futuro politico di Trump che sulla giurisprudenza americana. Questo processo potrebbe stabilire un precedente importante riguardo al trattamento legale di un presidente eletto o in carica, affrontando accuse legate alla sua vita privata.

Con il caso Stormy Daniels, Donald Trump si trova a combattere una battaglia sia politica che legale. Mentre il giudice Merchan insiste sull’importanza di far rispettare lo stato di diritto, il presidente eletto si presenta come vittima di una persecuzione. Il verdetto finale potrebbe definire non solo il destino di Trump, ma anche i limiti e le responsabilità della presidenza americana nel contesto giudiziario. Vedremo quindi come andrà a finire.