Caso Tav, la nota di Palazzo Chigi: i bandi non partiranno nella giornata di lunedì. Si va verso un rinvio.
Continua a tenere banco il caso Tav che divide il governo. Dopo che il premier Conte ha scoperto le carte facendo sapere di non essere convinto dall’opera, nel MoVimento c’è chi ha iniziato a parlare di una possibile crisi di governo difficile da gestire.
L’ipotesi è stata fermamente da Matteo Salvini, che ai microfoni di Sky TG 24 ha fatto sapere di essere soddisfatto del lavoro svolto con i pentastellati.
Tav, la scadenza dei bandi e i contrasti tra Lega e Movimento Cinque Stelle
Ma la situazione resta delicata. La prossima dead line è segnata dal prossimo 11 marzo, quando l’Italia dovrà far sapere come intende muoversi sui bandi. Salvini spinge per sbloccarli avvalendosi delle clausole di dissolvenza, ipotesi che sarebbe stata presa in considerazione anche da Conte e da Di Maio, con il leader del Movimento Cinque Stelle che però continua a dirsi contrario.
Come ribadito in conferenza stampa, Di Maio ha detto di non voler impegnare i soldi degli italiani in un’opera destinata a essere interamente ridiscussa con la Francia e l’Unione europea.
Tav, si va verso il rinvio dei bandi
Smentendo l’indiscrezione rilanciata da il Sole 24 Ore, Palazzo Chigi ha fatto sapere che i bandi non partiranno nella giornata di lunedì, facendo registrare quindi un ritardo chiedendo un rinvio.
L’ipotesi è che il governo possa alla fine decidere di sbloccare i bandi facendo appello alle clausole di dissolvenza per poi poter abbandonare il progetto nel caso in cui Conte non dovesse trovare un compromesso soddisfacente con l’Unione europea e con la Francia.
La lettera di Palazzo Chigi a Telt
Nella lettera inviata da Palazzo Chigi a Telt (qui il testo completo pubblicato da la Repubblica) il premier Conte, facendo riferimento alla nuova analisi costi-benefici commissionata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il capo del governo italiano chiede alla società italo-francese di non procedere con azioni legalmente vincolanti per lo stato italiano.
Nella risposta a Palazzo Chigi, i vertici di Telt hanno accolto la richiesta di rinvio presentata dal governo italiano ricordando però come un rinvio oltre il mese di marzo potrebbe portare alla riduzione dei fondi europei