Le perquisizioni per Thomas Bricca si focalizzano sugli appartamenti di alcune persone, parte di uno stesso nucleo famigliare.
I carabinieri stanno conducendo delle perquisizioni per indagare sulla morte di Thomas Bricca, il 18enne ucciso con un colpo di pistola lo scorso 30 gennaio ad Alatri, in provincia di Frosinone. Nel registro degli indagati c’erano già quattro persone, ma le indagini si soffermano su alcune abitazioni, tutte appartenenti al nucleo famigliare del ragazzo.
I sospetti si concentrano sulle persone più vicine a Bricca, i suoi famigliari per la precisione, che secondo i carabinieri sarebbero coinvolti nell’omicidio. Si cerca anche l’arma del delitto che secondo i periti sarebbe una pistola a tamburo.
Le indagini
La vicenda si è svolta ad Alatri dove, al culmine di una maxi rissa avvenuta davanti ad un bar nella piazza del paese, due persone a bordo di uno scooter hanno aperto il fuoco contro i presenti. Uno dei proiettili ha colpito alla testa il giovane Thomas Bricca, ferendolo a morte.
Secondo Omar, un ragazzo di 20 anni, è nato tutto per razzismo: “Se non moriva Thomas moriva un altro ragazzetto, è nato tutto per una ca… ata, perché loro sono schifosi…”, ha dichiarato il giovane su Instagram, facendo riferimento ad un probabile scambio di persona, quando gli aguzzini avrebbero voluto mirare proprio a Omar.
Intanto continuano le indagini dei carabinieri di Frosinoneche seguono la pista dell’agguato a scopo di vendetta, senza escludere che il diciottenne possa essere rimasto coinvolto in qualche faida tra giovanissimi.