Ex Ilva, cassa integrazione per 3500 lavoratori dopo la chiusura dell’Altoforno 2

Ex Ilva, cassa integrazione per 3500 lavoratori dopo la chiusura dell’Altoforno 2

Cassa integrazione per 3500 lavoratori dell’ex Ilva dopo la chiusura dell’Altoforno 2. Sindacati informati da ArcelorMittal.

TARANTO – La chiusura dell’Altoforno 2 ha portato alla cassa integrazione di 3500 lavoratori dell’ex Ilva. La comunicazione è stata data dai sindacati dopo essere stati informati da ArcelorMittal. “In occasione dell’incontro al Mise – spiegano in una nota – chiederemo con forza di fare chiarezza su una procedura di cassa integrazione che, di fatto, sostituirebbe l’attuale Cigo per crisi congiunturale con la Cigs facendolo diventare un problema strutturale“.

I sindacati chiedono chiarezza: “E’ arrivato il momento di sciogliere tutti i dubbi sul futuro ambientale, occupazione e industriale di un sito di interesse strategico per il Paese“.

L’incontro al Mise

Il passaggio chiave a questo punto è proprio l’incontro al Mise, previsto per giovedì 12 dicembre 2019 nel pomeriggio. Sindacati, commissari e governo si incontreranno per aggiornarsi sulla trattativa con ArcelorMittal e soprattutto capire i prossimi passi da fare.

La chiusura dell’Altoforno 2 non è un punto in favore per Palazzo Chigi con ArcelorMittal intenzionata a proporre un numero alto di esuberi. Le possibilità di un accordo sembrano essersi ridotte al minimo con l’addio che potrebbe essere definitivo nei prossimi giorni. E il ruolo della giustizia sembra essere stato decisivo in questo caso.

fonte foto https://twitter.com/arrigoni_paolo

Il nuovo piano del Governo

Il premier Conte non si arrende ed è al lavoro per trovare una soluzione alla vicenda. L’ultima idea è quella dell’inserimento di un bonus che permette alle aziende di assumere i dipendenti dell’ex Ilva. Si tratta di un esonero contributivo al 100% per tutti i datori di lavori pronti a prendersi carico delle persone licenziate da ArcelorMittal.

Un piano ancora in fase di definizione che è stato anticipato dalla ministra Catalfo: “C’è un pacchetto di misure – ha detto a margine di un convegno – che stiamo studiando e che nelle prossime settimane dovrebbero essere portate all’ordine del giorno“.