Fondi della Lega, la sentenza della Corte di Cassazione: legittimo il sequestro dei soldi appartenenti al partito ovunque siano rinvenuti.
Torna alla ribalta il caso dei fondi della Lega. Una nuova sentenza della Corte di Cassazione dispone il sequestro dei soldi ovunque si trovino.
Fondi della Lega, il caso dei 49 milioni
La Corte di Cassazione ha disposto il sequestro dei fondi della Lega ritenendo e stabilendo che i soldi del partito di Matteo Salvini devono considerarsi come sequestrabili per arrivare al totale di quarantanove milioni che ai tempi di Bossi sono stati sottratti in maniera illecita dalle casse del Carroccio.
Il caso giudiziario
La Lega deve ancora scontare la condanna a risarcire lo stato di 49 milioni ricevuti in maniera indebita tra il 2008 e il 2019. I giudici hanno stabilito che i fondi in questione possono e devono essere sottratti alla nuova Lega nonostante non faccia più riferimento a Bossi e Belsito ma a Matteo Salvini, estraneo alla vicenda.
La nuova sentenza della Corte di Cassazione: procedere al sequestro dei fondi ovunque siano rintracciabili
Con la nuova sentenza della Corte di Cassazione i giudici legittimano la Guardia di Finanza a sequestrare tutte le somme che entreranno nelle casse del partito anche in futuro. I legali del Carroccio avevano chiesto invece che fossero sequestrati solo i beni presenti nelle casse della Lega al momento del primo provvedimento per il sequestro, ossia luglio 2017.
Fino a questo momento le autorità hanno sequestrato al partito di Matteo Salvini un milione di euro circa.