Catene ai detenuti: il caso Salis e quando vennero tolte in Italia

Catene ai detenuti: il caso Salis e quando vennero tolte in Italia

Il caso Ilaria Salis e le catene ai detenuti in Italia. Come è cambiata la situazione nel nostro Paese e quando vennero tolte.

Le immagini di Ilaria Salis incatenata a mani e piedi in tribunale a Budapest hanno fatto il giro del mondo e provocato sdegno in Italia. All’AGI, il garante dei detenuti di Milano, Francesco Maisto, ha fatto il punto sulla situazione nel nostro Paese con particolare riferimento all’evoluzione storica avvenuta e al momento esatto in cui, per i detenuti appunto, non vennero più utilizzate le catene.

Il caso Ilaria Salis incatenata fa discutere

“Trattata come un animale”. Questa la frase probabilmente più forte che è stata detta sul caso di Ilaria Salis dopo che le immagini di lei in catene nell’aula di tribunale a Budapest hanno fatto il giro del mondo. La donna è stata portata in catene, a mani e piedi, dalle autorità, una situazione che ha lasciato di sasso i presenti e indignito il mondo intero, l’Italia in primis.

In queste ore il Governo italiano si starebbe muovendo per risolvere, almeno in parte, la vicenda. Sull’argomento, come detto, il garante dei detenuti di Milano, Francesco Maisto, ha fatto il punto sulla situazione nel nostro Paese ripercorrendo alcune tappe che fanno riferimento al trattamento dei detenuti nel nostro Paese e l’abolizione dell’uso delle catene.

Catene ai detenuti in Italia: quando vennero tolte

Il garante dei detenuti di Milano, Francesco Maisto, parlando all’AGI ha spiegato che in Italia non si sono mai visti detenuti con le catene ai piedi mentre fino al 1992 era una scena abbasta normale quella di reclusi che venivano accompagnati dal carcere alle aule di tribunale in fila e, appunto, legati a una catena.

“Il cambiamento arriva durante tangentopoli”, ha spiegato Maisto. A suscitare clamore furono “le immagini del politico e giornalista Ezio Carra, trascinato per il Palazzo di Giustizia di Milano con gli schiavettoni. Dieci anni prima in molti si indignarono per l’immagine di Ezio Tortora mostrato in manette dopo l’arresto”.

Il garante dei detenuti ha poi aggiunto quale fu il momento cruciale del cambiamento: “Decisiva fu la legge 492 del 1992 arrivata nel momento in cui cambiò il regolamento e il compito di accompagnare i detenuti passò dai carabinieri agli agenti della polizia penitenziaria”.

Tale norma, di fatto, introdusse “il principio generale che, salvo particolari circostanze come la pericolosità del soggetto o il pericolo di fuga, non fosse ammesso l’uso delle manette nella traduzione del recluso”, ha continuato Maisto.

Tra le altre sottolineature all’AGI anche il fatto che in Italia sia “vietato tenere in manette i detenuti” nelle carceri.

Una ulteriore conferma di come il caso di Ilaria Salis in Ungheria sia totalmente inaccettabile.