Termina la fuga per Marco Raduano, il boss evaso dal carcere

Termina la fuga per Marco Raduano, il boss evaso dal carcere

Il capomafia del Gargano, Marco Raduano, è stato catturato in un ristorante in Francia dopo un anno di fuga.

Evaso dal carcere di Nuoro il 24 febbraio scorso, il boss garganico Marco Raduano è stato arrestato in Corsica (Francia), mentre cenava in un ristorante di lusso in compagnia di una donna. La sua cattura pone fine ad un anno di latitanza, iniziata con la sua evasione dalla prigione di massima sicurezza, calandosi dalle lenzuola.

L’evasione “da film” di Marco Raduano

Marco Raduano, 40enne originario di Vieste, è accusato dalla Dda di Bari degli omicidi di Omar Trotta e di Giuseppe Silvestri, oltre al fallito agguato a Giovanni Caterino. Il mafioso è considerato uno dei criminali più pericolosi, inserito dall’Europol nella lista dei ricercati.

Al vertice dell’omonima organizzazione criminale operante sul Gargano, Raduano è stato descritto come uno “spietato killer” dedito alla perpetrazione di omicidi, traffico di droga e gestione del racket delle estorsioni.

Conosciuto come il “Pallone” o “Woolrich”, era riuscito a evadere dal carcere di Badu ‘e Carros utilizzando una corda fatta di lenzuola per calarsi giù da un muro di recinzione. La sua fuga era stata descritta come “da film” e aveva scatenato una vasta operazione di ricerca.

La cattura del boss

L’arresto di oggi a Bastia, in Corsica, è stato effettuato da un’operazione congiunta dei carabinieri del Ros, guidati dal colonnello Lucio Arcidiacono, che aveva precedentemente arrestato il boss Matteo Messina Denaro. L’operazione ha visto la collaborazione della gendarmerie francese e della guardia civil spagnola, dimostrando l’efficacia della cooperazione internazionale nella lotta contro la criminalità organizzata.

Al momento della cattura, il 40enne stava scontando una condanna a 19 anni per traffico di droga, ma durante la latitanza la sua posizione si era aggravata con una condanna in primo grado all’ergastolo nel processo “Omnia Nostra”.