Cavi motore, come scegliere quelli giusti per ricaricare la batteria auto

Cavi motore, come scegliere quelli giusti per ricaricare la batteria auto

Con i cavi motore è possibile ‘ricaricare’ la batteria auto con il fai da te, ma bisogna rispettare determinati parametri.

Ad ogni automobilista, o quasi, sarà capitato almeno una volta di restare in panne a causa della batteria scarica e di ritrovarsi per di più lontano da casa o dall’officina di un elettrauto. Cosa fare in casi del genere? Le opzioni sono due: far rimorchiare la vettura (da un’altra auto o da un carro attrezzi) oppure tentare in prima persona di avviare l’auto con i cavi batteria. Di seguito, vediamo come procedere per mettere in atto la seconda opzione, utilizzando i cavetti.

La scelta dei cavi avviamento batteria

Quando si decide di acquistare un kit di cavi batteria, in un centro commerciale o presso un rivenditore specializzato, bisogna tener presente alcuni fattori. Anzitutto non tutti i cavi sono adatti a qualsiasi tipo di batteria. La scelta dei cavi deve pertanto essere mirata e, ciò che più importa, congruente con il tipo di auto su cui gli stessi verranno utilizzati. Per non commettere errori di valutazione che potrebbero avere pericolose conseguenze, bisogna rispettare precise normative e scegliere con cura ciò che si va ad acquistare.

Un set di cavi per l’avviamento dell’auto comprende due cavi, uno rosso (positivo) e uno nero (negativo) alle cui estremità si trova un morsetto dello stesso colore. I cavi vanno scelti in base alle relative capacità prestazionali che dipendono dai seguenti fattori: sezione, lunghezzaresistenza e amperaggio.

Il rapporto tra sezione e amperaggio

La sezione di un cavo può essere essere compresa tra i 10 mm² e i 50 mm². Il valore della sezione è importante perché di fatti determina la capacità del cavo di reggere un certo amperaggio; in parole povere, un cavo troppo sottile rischia di surriscaldarsi al momento del passaggio della corrente elettrica. Per comprare i cavi giusti si devono tener presente i dati tecnici indicati sulla batteria, ovvero la capacità, espressa in Ampere-ora (Ah), l’intensità di corrente all’avvio, espressa in Ampere (A) e la tensione, espressa in Volt (V). Questi valori sono importanti perché esiste una precisa correlazione tra l’ampiezza della sezione del cavo e l’amperaggio della batteria per cui:

  • un cavo con sezione da 10 mm² ha una tolleranza massima di 200 A.
  • un cavo con sezione da 16 mm² ha una tolleranza massima di 300 A.
  • un cavo con sezione da 25 mm² ha una tolleranza massima di 600 A.
  • un cavo con sezione da 35 mm² ha una tolleranza massima di 700 A.
  • un cavo con sezione da 50 mm² ha una tolleranza massima di 1000 A.

In generale, i cavi più sottili (10-25 mm²) sono adatti per i motori a benzina, mentre è meglio utilizzare quelli più grandi (35-50 mm²) per i motori alimentati a diesel.

Oltre alla bontà ed alle specifiche dei cavi, è importante anche verificare la qualità dei morsetti; quelli rivestiti in plastica ABS evitano possibili cortocircuiti in caso di contatto con il telaio e consentono il passaggio di corrente elettrica fino a 1000 A. Inoltre, il conduttore di rame interno deve essere di almeno 5 millimetri di diametro. Ovviamente, è bene che le pinze siano particolarmente ‘strette’ (ovvero, in termini tecnici, abbiano una alta pressione di serraggio), cioè siano in grado di reggere anche un alto voltaggio senza staccarsi dai poli della batteria. Inoltre, maggiore è la superficie di contatto tra i morsetti e i poli della batteria, migliore è la trasmissione della corrente elettrica: anche questo è un aspetto da tenere in considerazione quando si acquista un kit di cavi.

Come avviare l’auto con i cavi

Per riavviare una batteria scarica serve, anzitutto, una seconda batteria. È importante sottolineare come non tutte le batterie siano completamente compatibili tra di loro. Per questo è necessario assicurarsi che la batteria deputata a ‘rifornire’ quella scarica abbia la stessa tensione nominale; inoltre, va tenuta presente la differenza per quanto concerne la corrente di spunto. Si tratta della corrente massima (espressa in Ampere) che una data batteria riesce ad erogare in un lasso di tempo molto breve (compreso tra i 5 e i 10 secondi). In virtù di questa discriminante, è bene provare a riavviare una batteria utilizzando un veicolo con lo stesso tipo di alimentazione perché i cavi batteria dei motori diesel potrebbero non funzionare adeguatamente su motori a benzina (che in genere sono meno potenti). A limite, si può compensare la differenza tra motore a benzina e motore a diesel utilizzando cavi più grandi.

Fonte immagine: https://pixabay.com/it/cavi-jumper-batteria-motore-auto-926308/

Vediamo adesso, nel dettaglio, come avviare una macchina con i cavi. Ci sono qui alcune premesse da fare, oltre a quelle già fatte. Le batterie scariche di vecchia generazione possono liberare gas idrogeno che, essendo altamente infiammabile, è anche estremamente pericoloso (le batterie di nuova generazione sono molto più sicure da questo punto di vista); per questo, come regola generale, vale quella di collegare i cavi prima alla batteria scarica.

Le due vetture coinvolte nel processo devono avvicinarsi il più possibile in modo tale da poter collegare le due batterie ma i telai non devono toccarsi. Fatta anche questa ultima premessa, vediamo in sintesi quali operazioni bisogna effettuare e in che ordine:

  • anzitutto, aprire il cofano del vano motore di entrambe le vetture e verificare che le due batterie siano in buone condizioni o comunque non siano danneggiate;
  • spegnere il motore dell’auto funzionante;
  • disattivare tutti i dispositivi elettrici eventualmente in funzione (luci, tergicristalli, sbrinatore o altri);
  • collegare la prima pinza rossa al polo positivo della batteria scarica;
  • collegare la seconda pinza rossa al polo positivo della batteria carica;
  • collegare la prima pinza nera al polo negativo della batteria carica;
  • collegare la seconda pinza nera ad una qualsiasi parte metallica meglio se non verniciata e non troppo vicina alla batteria oppure in alternativa al blocco motore.
  • procedere all’accensione del motore dell’auto ‘rifornitrice’ e farlo marciare al minimo per almeno cinque minuti;
  • procedere all’avviamento del motore dell’auto in panne e lasciarlo acceso;
  • rimuovere le pinze seguendo quest’ordine: la pinza nera collegata con il veicolo in panne; poi le pinze collegate alla batteria ‘di rifornimento’ (prima la nera e poi la rossa); infine si può rimuovere la pinza rossa dall’auto che era rimasta in panne.
  • tenere accesso il motore dell’auto rimasta in panne per almeno venti o trenta minuti così da evitare che il problema si ripresenti.

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