Cecilia Sala è stata arrestata in Iran per presunta “violazione delle leggi islamiche”. Il governo iraniano conferma le indagini in corso.
L’Iran ha confermato, nella giornata di oggi, l’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala il 19 dicembre. Le accuse? Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, l’arresto è stato motivato dalla presunta violazione delle leggi della Repubblica islamica.
L’Iran conferma l’arresto di Cecilia Sala: la nota ufficiale
Il ministero della Cultura e dell’Orientamento Islamico dell’Iran, come riportato dall’Ansa, ha dichiarato che l’arresto della giornalista italiana è avvenuto “secondo la normativa vigente“. Inoltre all’ambasciata italiana – informata del fatti – è stato garantito accesso consolare. “Le è stato garantito il contatto telefonico con la famiglia“, precisa la nota diffusa dal ministero.
Sebbene il governo iraniano affermi di promuovere il lavoro legale dei reporter stranieri, dichiarando che “la politica del ministero è sempre stata quella di accogliere le visite e le attività legali dei giornalisti“, casi come quello di Cecilia Sala sollevano interrogativi sulla reale libertà di stampa.
Sebbene il ministero abbia aperto un fascicolo sul caso, ulteriori dettagli saranno resi noti solo “se la magistratura lo riterrà necessario“.
Una possibile connessione con il caso Abedini
Mentre l’attenzione rimane focalizzata sul caso della giornalista Cecilia Sala, un altro episodio sta generando discussioni: l’arresto di Mohammad Abedini Najafabadi.
Si tratta di un cittadino iraniano fermato all’aeroporto di Malpensa il 16 dicembre su richiesta della giustizia americana.
L’avvocato dell’uomo arrestato, aggiunge l’Ansa, ha presentato una richiesta alla Corte d’Appello di Milano per la concessione degli arresti domiciliari, proponendo inoltre un’abitazione in Italia come luogo di trasferimento.
Anche se non esiste alcuna conferma ufficiale di un legame tra i due episodi, alcuni osservatori ritengono che le tempistiche possano suggerire una potenziale correlazione. Ciò aumenta, dunque, la complessità del caso per la giornalista italiana.