L’ex presidente di Emergency parla dell’invio di armi a parte dell’Italia in Ucraina e suggerisce l’intervento dell’Onu.
La figlia di Gino Strada, fondatore di Emergency, Cecilia Strada ha parlato della guerra in Ucraina e sul massacro dei civili e di un’alternativa all’invio di armi. «Si parte da un dato alterato e bugiardo: la Russia di Putin ha invaso e dunque a noi non resta che sostenere l’Ucraina nella resistenza armata all’invasore. Chi non arma è disertore», dichiara nell’intervista al Fatto Quotidiano.
Cecilia Strada ritiene che ci sia un’alternativa per aiutare il paese offeso ci sarebbe. L’alternativa per l’ex presidente di Emergency sono i caschi blu dell’Onu. “Per aiutare chi giustamente si difende io devo valutare se ho un’altra opzione oltre all’invio delle armi. E se ce l’ho e mi sembra più produttiva, devo farla mia con convinzione”. In questo scontro l’Ucraina non avrebbe alcuna possibilità di vincere e combattere alla pari con l’esercito russo.
Per la figlia del fondatore dell’organizzazione umanitaria è una battaglia persa armare un paese che a livello militare è destinata a soccombere. “Cosa fa l’Onu? Cosa sono i caschi blu? L’Onu è un’organizzazione politicamente evanescente? E perché allora non decidere che invece era questo il momento di rivitalizzarla? Perché l’Europa non si è battuta per comporre truppe di interposizione?». Cecilia Strada non è l’unica ad aver sottolineato l’immobilismo dell’Onu. Anche lo stesso presidente ucraino Zelensky ha richiesto il suo intervento e anche Papa Francesco.
Perché l’Onu non agisce
Ma il problema dell’impossibilità di intervento dei caschi blu dell’Onu sta nel fatto che del Consiglio di sicurezza fanno parte anche Cina e soprattutto la Russia, che non voterebbe mai contro di lei. Per un intervento c’è bisogno che vi sia un voto favorevole unanime che sembra impossibile che si avveri.
Sarebbe un errore inviare armi che non si possono utilizzare o sarebbe inutile usarle. «Sono pacifista e disarmista. Ricordo che le armi accumulate da Gheddafi le abbiamo ritrovate in ogni angolo dell’Africa. Mandare armi senza possibilità di governarne il traffico allarga oltre ogni dimensione territoriale la capacità di fuoco».
Infine si esprime su Putin: «È chiaro che vorremmo vederlo davanti al tribunale dell’Aia.” Ma nel frattempo Cecilia Strada crede con convinzione che la soluzione non sia di certo entrare in guerra perché è questo che può portare un invio massiccio di armi e un prolungamento della guerra per inerzia. “Risolviamo con la più terribile delle evidenze la nostra incapacità» ammonisce Strada.