Cedolare secca, ecco tutto quello che c’è da sapere su questa particolare tipologia di imposta: cos’è, la definizione e come si fa
Cos’è una cedolare secca? Si tratta di un’imposta dalle aliquota fisse chiamata a sostituire l’IRPEF e le relative addizionali, ma anche una serie di imposte tra cui: imposta di registro, imposta di bollo, imposta di registro sulle risoluzioni e proroghe relative ad un contratto di locazione. Si tratta di un regime cosiddetto “facoltativo” così come previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo 23/2011.
Cedolare secca
Come si fa la cedolare secca? Il proprietario o titolare di diretto reale di godimento può decidere di avvalersi del nuovo regime inviandone comunicazione al soggetto conduttore comunemente chiamato affittuario. In questo caso la comunicazione deve avvenire tramite mezzo posta raccomandata. All’interno della comunicazione deve essere inserita la rinuncia a richiedere un aggiornamento relativo al canone di locazione anche se previsto nell’iniziale contratto. L’importo della cedolare secca viene calcolato andando ad applicare un’aliquota del valore del 21% al canone d’affitto annuale così come stabilito in precedenza tra le parti. Inoltre è stata introdotta anche un’aliquota pari al 19% in caso di contratti di locazione a canone concordato.
Chi può richiederla?
Chi può richiedere la cedolare secca? In primis tutte le persone fisiche titolari di un diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento su abitazioni locative. Questa tipologia di opzione non è disponibile, invece, per chi esercita attività di impresa, arti e/o professioni. Non solo anche società ed enti cosiddetti non commerciali non rientrano nelle novità inserite nel nuovo decreto legislativo. Importante: in caso di contitolari di un determinato immobile ciascun locatore potrà ricorrere a questa tipologia di cedolare. In caso uno dei locatori non esercita l’opzione è chiamato a versare un’imposta calcolata in base al canone di locazione e le quote di possesso più l’imposta di bollo legata al contratto di locazione. L’imposta di registro, invece, viene versata interamente e l’importo viene stabilito considerando stabilito l’ammontare minimo dell’imposta dovuta.