La Cei sull’emergenza coronavirus: “Preoccupati dalla tenuta sociale del Paese. Bisogna sostenere le famiglie”.
ROMA – La Cei è ritornata sull’emergenza coronavirus nel comunicato al termine della sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente: “Siamo molto preoccupati per la tenuta sociale del Paese – si legge nel documento, riportato dall’Ansa – in questa fase delicata, è emersa l’urgenza di uno sguardo lucido sulla situazione attuale che si traduca in una presenza di speranza della comunità cristiana, ma anche in azioni concrete a sostegno delle famiglie e dei cittadini, in particolare quelli più vulnerabili […]“.
“E’ esplosa la faglia sociale”
Nell’ultimo Consiglio dei Vescovi è stato affrontato “il difficile momento che l’Italia e il mondo intero stanno attraversando a causa della pandemia e del suo drammatico ‘effetto domino’ sulla salute, sul lavoro, sull’economia e sull’educazione […]“.
“Il Covid-19 ha provocato l’esplosione di vere e proprie faglie sociali tra i più ricchi e sempre i più poveri (fra cui rientrano in numero crescente di lavoratori e di piccolo imprenditori del cento medio), tra donne e uomini, tra anziani e giovani – si legge ancora nel documento – e per questo si richiama ad un forte senso di responsabilità che deve accomunare le istituzioni, sia quelle civili che quelle religiose“.
La preoccupazione della Cei
Nella riunione della Cei è stata espressa la preoccupazione per una possibile tensione sociale per la crisi economica che ha colpito il nostro Paese ormai un anno fa.
Una situazione che potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi anche per nuove restrizioni. Da qui l’invito dei Vescovi alle istituzioni per sostenere le famiglie con le misure di sostegno. Serve un ulteriore sforzo da parte del premier Draghi e del Governo per dare altri soldi alle imprese e agli italiani per consentire di resistere in vista di un ritorno alla normalità già nella prossima estate grazie alla campagna di vaccinazione e a temperature più calde.