L’accordo tra Salvini, Berlusconi e Meloni dà al segretario della Lega il mandato di incontrare gli altri partiti con riferimento all’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento.
ROMA – Il vertice del centrodestra di Palazzo Grazioli ha sancito il riconoscimento della leadership a Matteo Salvini, numero uno della Lega. Berlusconi e Meloni hanno infatti espresso il loro appoggio affinché il segretario del Carroccio incontri M5S e Pd per cercare una soluzione in relazione alla presidenza di Camera e Senato. Giorgia Meloni avrebbe avanzato l’ipotesi che sia lo stesso Salvini a diventare presidente del Senato, in modo da agevolare poi il mandato esplorativo per la formazione del nuovo Governo da seconda carica dello Stato. I tre leader della coalizione hanno escluso qualunque ipotesi di accordo di governo con i Democratici.
Strategie diverse
Tuttavia, tra Lega e Forza Italia non c’è visione unanime, in particolare circa l’Esecutivo. L’appello di Berlusconi a allargare la maggioranza di governo (al Pd, ndr) ha trovato la forte opposizione degli alleati. A Arcore si teme che possa concretizzarsi una maggioranza “sovranista” tra Lega e M5S. Non a caso, Salvini punta a far eleggere Giorgietti a Montecitorio mentre al Senato lo scranno più alto andrebbe al pentastellato Toninelli. Gli azzurri, per Palazzo Madama farebbero la corsa su Paolo Romani,il quale godrebbe del sostegno del Pd.
Inoltre Silvio Berlusconi è parso particolarmente preoccupato di fronte alle stoccate rifilate da Salvini all’Unione europea. L’ex cavaliere si era in effetti impegnato a garantire ai colleghi stranieri una politica moderata che il leader della Lega sembra non aver abbracciato in pieno ritornando sui toni (e i temi) della campagna elettorale, gli stessi che avevano costretto Berlusconi a intervenire in diverse occasioni per ritrattare o moderare i messaggi e gli appelli lanciati dal bellicoso alleato nella corsa alle elezioni politiche italiane.
Questo il messaggio di ringraziamento di Matteo Salvini alle persone che hanno partecipato alla scuola politica organizzata dalla Lega:
