Il CEO del colosso del petrolio Lukoil si dimette, il titolo crolla in borsa

Il CEO del colosso del petrolio Lukoil si dimette, il titolo crolla in borsa

Non è stato reso noto il motivo dell’uscita del CEO di Lukoil, Vagit Alekperov, uno degli oligarchi sanzionati da Londra.

Le sanzioni occidentali hanno danneggiato irrimediabilmente la posizione degli uomini più ricchi della Russia. Tra i tantissimi oligarchi colpiti dalle sanzioni, figurano anche nomi molto illustri, come l’ex presidente della squadra calcistica londinese del Chelsea, Roman Abramovich. Ebbene, Abramovich non è stato il solo grande nome ad essere sanzionato e ad essere praticamente costretto, per il bene della sua società, ad abbandonare il suo ruolo di rilievo. Anche il CEO di Lukoil, colosso del petrolio russo, si è dovuto dimettere. Parliamo dell’oligarca Vagit Alekperov.

Il comunicato di Lukoil

La società petrolifera ha comunicato l’uscita di Alekperov dalla compagnia in una nota. Lukoil ha annunciato che il “presidente e membro del consiglio di amministrazione Vagit Alekperov ha informato la società sulla sua decisione di dimettersi” dalle sue funzioni. Questo è quanto si legge nel comunicato diffuso sul sito della società, tra quelle colpite dalle sanzioni occidentali. Alekperov guidava la società petrolifera dal 1993. Il magnate era stato colpito dalle sanzioni imposte da Londra a causa della sua vicinanza con il palazzo del potere russo. Non si è parlato dei motivi legati alla decisione di Alekperov.

Bandiera russa

La storia di Alekperov con la società

Vagit Alekperov, imprenditore russo nato in Azerbaigian, aveva creato nel 1991 la prima società energetica verticalmente integrata della Russia, Langepas-Uray-Kogalymneft, che divenne nell’aprile 1993 Lukoil Oil Company. Alekperov era presidente. Il magnate non è azionista di controllo della compagnia petrolifera, questo è quanto precisato nella nota. Al 31 marzo, Alekperov possiedeva con diritto di voto il 3,11% delle azioni della società, ed era anche beneficiario (anche attraverso trust famigliari o fondi comuni) del 5,3% delle azioni dell’azienda, senza diritto di voto. Le dimissioni di Alekperov arrivano ad una settimana dal suo inserimento nella nuova lista di oligarchi russi sanzionati dal Regno Unito.