Cerco un centro di gravità inesistente

Cerco un centro di gravità inesistente

Il partito unico Renzi-Calenda si è rivelato un flop assoluto, ma oltre alle loro colpe c’è qualcosa di più: da trent’anni, ogni progetto di rifare il centro finisce in nulla

Si atteggiano a divi, ma sono soprattutto divisivi. Provare a mettere insieme Matteo Renzi e Carlo Calenda è stato davvero un azzardo, come dimostra il fatto che il divorzio sia arrivato addirittura prima del matrimonio.

Nel flop del progetto del Terzo Polo hanno inciso moltissimo le rispettive asperità caratteriale, ma se Renzi si è affrettato a trovarsi un nuovo mestiere è probabilmente (anche) perché c’è sotto qualcosa di più.

Il neo-direttore del Riformista ha capito che il problema non è tanto la somma dei già scarsi consensi di Italia Viva e Azione, quanto il fatto che è proprio l’opzione centrista a essere fuori tempo. Lo è da quasi trent’anni, ovvero da quando l’avvento di Silvio Berlusconi e l’introduzione del maggioritario hanno chiuso la Prima Repubblica.

SILVIO BERLUSCONI

Da allora, in tanti hanno provato ad occupare lo spazio che un tempo era appannaggio della Democrazia Cristiana, ma il tempo lo ha eroso fino a farlo sparire. Dal 2011, con Berlusconi estromesso da Palazzo Chigi per via di scandali e spread, si sono alternati governi tecnici ed ammucchiate bipartisan, a certificare il fallimento dell’alternanza politica.

MATTEO RENZI

L’esplosione del M5S ha portato a uno strano tripolarismo, nel quale nessuno era autosufficiente e, soprattutto, i grillini non si percepivano al “centro” del Parlamento, bensì “oltre” gli schemi tradizionali. La svolta di Giuseppe Conte a sinistra è tema molto più recente e chissà quanto destinato a durare.

Di certo è che il centro per tutti questi decenni è rimasto vuoto, forse perché non è più un’opzione praticabile. Per questo l’inconsolabile Calenda, abbandonato sull’altare, forse un modo per consolarsi lo troverà. La verità non è che non gli piaci abbastanza, ma che l’amore (ops, il centro) non esiste più. Ed è inutile sognare ad occhi aperti o fare accanimento terapeutico.