Dopo l’ammissione di colpa di fronte ai reati contestati, Cesare Battisti potrebbe ambire a una commutazione della pena.
Il mondo della magistratura, l’opinione pubblica e i familiari delle vittime si sono divise intorno alla confessione di Cesare Battisti, che a decenni di distanza ha ammesso di aver compiuto i reati per cui la Giustizia italiana lo aveva condannato all’ergastolo.
Cesare Battisti, le confessioni dell’ex terrorista
L’Italia si divide in due tra chi vede nella confessione di Battisti la resa di un uomo finito e ormai cambiato e chi crede che a pensar male non si faccia mai peccato ed è convinto che si tratti di una strategia difensiva per evitare l’ergastolo.

Cesare battisti all’ergastolo ostativo
Il primo punto da chiarire è che la confessione di Battisti, il quale comunque non ha fatto nomi e non ha fornito agli inquirenti nuovi dettagli in grado contribuire allo sviluppo delle indagini, non può portare alla revoca della condanno, che resta quindi l’ergastolo.
La commutazione della pena
A cambiare potrebbe essere però il tipo di ergastolo. Quello comminato a Cesare Battisti è di tipo ostativo, che impedisce quindi ogni tipo di agevolazione. Questo tipo di ergastolo colpisce solitamente i condannati per mafia e terrorismo.
Dimostrando però un pentimento e uno spirito collaborativo, però, Battisti potrebbe ambire a una libertà vigilata e magari la possibilità di vedersi assegnato un lavoro esterno, che potrebbe essere assegnato dopo un periodo di detenzione in carcere. Insomma, non il massimo ma pur sempre meglio della galera a vita.