Come cambiano le regole sulla cessione del credito, che interessa il Superbonus ma non solo. Cosa cambia alla luce del decreto del 18 febbraio.
Con il decreto approvato nella giornata del 18 febbraio, il governo ha cambiato nuovamente le regole per quanto riguarda la cessione del credito, un aspetto che interessa molto da vicino il Superbonus e altri bonus attualmente in vigore.
La stretta di inizio anno
Ad inizio febbraio il governo aveva di fatto vietato la cessione del credito. Il mondo dell’edilizia si era schierato apertamente contro le nuove regole facendo sapere che le restrizioni, messe in campo per contrastare le frodi, avrebbero paralizzato l’intero settore. E così, nella seconda metà del mese di febbraio, il governo ha deciso di rivedere nuovamente le regole.
Superbonus, come cambiano le regole sulla cessione del credito: cosa prevede il nuovo decreto
E arriviamo così al decreto approvato nella giornata del 18 febbraio, con il quale il governo ha deciso, come detto, di modificare nuovamente l’impianto normativo.
“Il provvedimento interviene per sbloccare il processo di cessione del credito dei bonus edilizi che ha subìto un rallentamento a seguito delle indagini in corso. La disposizione prevede che sarà possibile cedere il credito per tre volte e solo in favore di banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari e che lo stesso non possa formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate. A tal fine viene introdotto un codice identificativo univoco del credito ceduto per consentire la tracciabilità delle cessioni“, si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito del governo al termine del Consiglio dei Ministri del 18 febbraio.
Di fatto il governo ha deciso di rivedere le regole riaprendo alla cessione del credito ma rafforzando i controlli intorno all’operazione dietro alla quale si nascondono diverse frodi contro lo Stato.