Apologia del fascismo, che cos’è e cosa prevede la legge in Italia

Apologia del fascismo, che cos’è e cosa prevede la legge in Italia

Che cos’è l’apologia del fascismo? Ecco cosa prevede la legge in Italia su questo tema.

ROMA – Che cos’è l’apologia del fascismo? Questa domanda è ritornata di moda dopo gli scontri di Roma. Come precisato da dirittoconsenso.it, per apologia del fascismo si intende quell’insieme di azioni e comportamenti diretti alla ricostruzione del periodo fascista.

Questa deve avvenire per mezzo di un gruppo di almeno cinque persone, le quali propongono di sovvertire l’ordine democratico della Repubblica con la violenza, minacciando le libertà e i principi fondamentali della stessa.

Quando è apologia del fascismo?

Come detto, l’apologia del fascismo è quando un gruppo di persone (almeno cinque) ricostruiscono un partito che ha come obiettivo quello di sovvertire l’ordine democratico della Repubblica usando la violenza, ma anche minacciando le libertà e i principi fondamentali dello Stato e lodando avvenimenti figure e comportamenti propri di quel periodo.

Entrando più nello specifico nella legge è precisato che un partito fascista è “una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque, che persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o difendendo la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia”.

Tribunale

Le sanzioni

Con l’apologia del fascismo si rischia il carcere fino ad un anno e sei mesi o una multa fino a 6.000 euro. Sanzioni che vengono applicate se si fa propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale, ovvero istigando le persone a commettere atti di discriminazione per motivi di colore della pelle, etnici, nazionale o religiosi.

La pena può andare, invece, da sei mesi a quattro anni per tutte le persone che incitano a commettere o commettono violenze o atti di provocazione di violenza per gli stessi motivi elencati sopra. La decisione finale sulla sanzione da applica spetterà al giudice.