Elly Schlein in serie difficoltà, i dem continuano a perdere pezzi.
La divisione all’interno del Partito Democratico sta diventando sempre più evidente. La nomina di Elly Schlein come segretaria ha spostato i democratici (troppo) a sinistra, scatenando il caos tra le diverse fazioni. Addio al riformismo, l’attenzione si concentra sui diritti Lgbt e poco altro. La guida? Imitare il Movimento 5 Stelle.
La linea politica di Lugano ha suscitato molte perplessità: in poche settimane, abbiamo visto le dimissioni di Marcucci, Fioroni, Chinnici, Borghi e Cottarelli. Ma l’emorragia continua: lunedì mattina è stata annunciata ufficialmente l’uscita di Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità nel Lazio e candidato del Pd e del Terzo polo alle ultime elezioni regionali.
Come si vociferava nei giorni scorsi, un altro esponente Pd ha deciso di sposare la causa di Azione. “Siamo felici di dare il benvenuto ad Alessio D’Amato”, l’esultanza di Carlo Calenda in una conferenza stampa a Palazzo Madama: “Alessio è un esempio di buona amministrazione oltre che l’autore della migliore campagna vaccinale mai fatta in Italia”. “Sono entrato in Azione per dare il mio contributo per rafforzare il fronte riformista”, le prime parole di D’Amato da ex piddino:”Avverto l’esigenza di un linguaggio chiaro e concreto. Pragmatismo e concretezza che ho cercato di mostrare durante il contrasto alla pandemia perché la politica deve distinguersi per la concretezza delle proposte”.
D’Amato ha inoltre sottolineato che nel Pd sono in molti a condividere il suo pensieri: “Dai messaggi che ricevo dico che sono tanti. È chiaro che non è facile ma io penso che nei prossimi mesi ci saranno altre scelte come la mia. Non significa essere in contrapposizione, significa lavorare nel campo del centrosinistra ma rafforzando il profilo riformista”.
Un messaggio forte e chiaro per Elly Schlein: i dem perderanno altri pezzi nei prossimi mesi.