“Multa da 30mila euro”: colpo di scena per Chef Rubio

“Multa da 30mila euro”: colpo di scena per Chef Rubio

Chef Rubio è stato condannato dal Tribunale di Roma per antisemitismo: dovrà pagare 30mila euro di risarcimento.

Gabriele Rubini, conosciuto dal grande pubblico come Chef Rubio, è stato condannato dal Tribunale di Roma al risarcimento di 30mila euro in favore dell’UGEI (Unione dei Giovani Ebrei Italiani) per dichiarazioni ritenute antisemite.

La sentenza è arrivata dopo mesi di polemiche legate alle sue uscite pubbliche e sui social. Oltre al risarcimento economico, il cuoco dovrà provvedere alla rimozione immediata dei contenuti offensivi pubblicati sui suoi profili social.

Le accuse contro Chef Rubio e il procedimento legale

La decisione del Tribunale, come riportato da Il Giornale, è il risultato di un’azione legale promossa da Solomon – Osservatorio sulle Discriminazioni, insieme all’UGEI e all’Avv. Claudio Grego, con il patrocinio degli Avvocati Joseph Di Porto e Anna Sistopaoli.

Al centro del caso ci sono diversi post pubblicati da Chef Rubio nel corso degli ultimi anni, in cui il cuoco si sarebbe espresso in termini ritenuti offensivi nei confronti della comunità ebraica. L’uomo avrebbe ripetutamente usato il termine “sionisti” in chiave dispregiativa. Incitando, secondo l’accusa, a comportamenti intimidatori.

Uno degli episodi più gravi che ha contribuito a determinare la condanna risale a una manifestazione organizzata vicino Milano. Durante il suo intervento, lo chef avrebbe dichiarato: “Se uno non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri, dove sa che all’interno di quelle case vivono degli agenti sionisti, 3.80 euro di bomboletta e inizia a scrivere“. Una frase che, secondo il giudice, non lascia spazio a interpretazioni e inciterebbe all’odio e alla violenza.

Le reazioni alla sentenza

La condanna ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti. Nella pagine ufficiale di UGEI è stato condiviso un post su X (ex Twitter): “La sentenza del Tribunale di Roma contro Chef Rubio segna un importante precedente giuridico. Continueremo a combattere l’#antisemitismo in ogni sua forma. Nessuno spazio per l’#odio“.