Chery espande la produzione in Russia utilizzando ex fabbriche giapponesi ed europee

Chery espande la produzione in Russia utilizzando ex fabbriche giapponesi ed europee

Chery sta conquistando il mercato della Russia sfruttando fabbriche abbandonate da case europee e giapponesi.

Negli ultimi anni, Chery, il noto gruppo automobilistico cinese, ha consolidato la sua presenza in Russia, sfruttando le difficoltà delle case automobilistiche europee e giapponesi a causa delle sanzioni imposte per il conflitto in Ucraina. Con la ritirata di marchi come Volkswagen, Mercedes-Benz e Nissan, Chery ha occupato lo spazio lasciato libero, espandendo la propria rete di produzione in un mercato strategico.

Espansione nelle fabbriche abbandonate in Russia

Secondo un recente rapporto, Chery ha iniziato ad assemblare auto in tre impianti precedentemente gestiti da case automobilistiche europee e giapponesi. Questi impianti si trovano a San Pietroburgo, Kaluga ed Esipovo, località dove un tempo si producevano veicoli per Volkswagen, Nissan e Mercedes. Per esempio, l’impianto di San Pietroburgo, che in passato apparteneva alla Nissan, è ora utilizzato per assemblare la Tiggo 7, rinominata Xcite X-Cross 7 per il mercato russo.

A Kaluga, ex stabilimento Volkswagen, la produzione della Tiggo 7 è supervisionata dai tecnici Chery, confermando l’influenza cinese anche a livello ingegneristico. In Esipovo, l’ex fabbrica Mercedes è ora dedicata all’assemblaggio della Exeed VX, un SUV di lusso prodotto sotto il marchio di alta gamma di Chery, Exeed. Nonostante le evidenze riportate, Chery ha negato ufficialmente il coinvolgimento diretto nell’acquisizione delle fabbriche, affermando di concentrarsi esclusivamente sull’esportazione di veicoli e non sulla produzione locale.

Strategia silenziosa ma efficace

Chery ha mantenuto un basso profilo riguardo alle sue attività produttive in Russia. Sebbene le operazioni siano gestite da aziende russe, diverse fonti riportano la presenza di tecnici cinesi negli impianti, con accordi in cui i proprietari degli stabilimenti russi ricevono compensi per il completamento dell’assemblaggio dei veicoli. Questa strategia discreta permette a Chery di evitare l’attenzione negativa a livello internazionale, specialmente considerando le sue ambizioni di espansione in oltre 60 nuovi mercati nei prossimi tre anni.

Nonostante la poca pubblicità, i risultati non mancano: le vendite di Chery e dei suoi marchi affiliati, tra cui Omoda e Exeed, sono quadruplicate nel 2023, raggiungendo quota 200.000 veicoli venduti. La crescita continua anche nel 2024, consolidando la posizione di Chery, che ora detiene circa un quinto del mercato automobilistico russo, confermando così la sua crescente influenza in una delle regioni più strategiche del mondo.