Chi è Andrea Gambotto, il medico italiano co-autore del vaccino-cerotto contro il coronavirus

Chi è Andrea Gambotto, il medico italiano co-autore del vaccino-cerotto contro il coronavirus

Chi è Andrea Gambotto, il curriculum del medico co-autore del vaccino-cerotto contro il coronavirus.

ROMA – Non si ferma la ricerca per fermare la diffusione del coronavirus. Nelle ultime settimane si è parlato molto del vaccino-cerotto scoperto all’università di Pittsburgh. Tra gli autori di questo esperimento (che dovrà essere testato sugli uomini) anche il medico italiano, Andrea Gambrotto. Andiamo a conoscere meglio il 53enne pugliese che ormai da anni vive negli States per motivi di lavoro.

Chi è Andrea Gambotto, il curriculum del medico italiano

Nato a Bari, Andrea Gambotto subito dopo la laurea in Medicina e Chirurgia si è trasferito negli States per la sua attività di ricerca. Da 25 anni ormai lavora alla School of Medicine dell’Università di Pittsburgh. Il medico italiano è impegnato nella ricerca dei vaccini contro i virus che colpiscono il pianeta.

E nel 2003 Gambrotto è riuscito, insieme ai suoi colleghi, a realizzare il primo vaccino contro la Sars. Una scoperta importante per rallentare l’epidemia, partita della Cina nel 2002, che poi si è arrestata da sola nel 2004. Il discorso sembra essere diverso per il coronavirus.

Il Covid-19 non sembra essere intenzionato ad arrestare la corsa neanche in futuro. Per questo motivo il ricercatore italiano è impegnato in prima persona per trovare un vaccino capace di prevenire il contagio.

fonte foto https://www.facebook.com/andrea.gambotto.1

Il vaccino-cerotto

La sperimentazione del vaccino-cerotto è iniziata e i riscontri sono sin da subito ottimi. Ai microfoni di Repubblica è stato lo stesso Gambotto a spiegare la cura: “Gli anticorpi maturano progressivamente – sottolinea il ricercatore – e diventano più potenti e selettivi contro il virus. Dopo 5-6 settimane dalla prima iniezione se ne sviluppa una quantità per fermare la malattia. I primi risultati sui topi sono stati positivi e chiediamo il via libera per testarlo sull’uomo“.

Anche se sui tempi, ancora, non si hanno certezze: “Aspettiamo l’ok della Fda americana. Vista l’emergenza la fase 1 potrebbe concludersi entro 2-3 mesi con il vaccino che, in caso di successo, potrebbe essere pronto per la produzione industriale entro 5 mesi da ora“.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/andrea.gambotto.1