Alla scoperta della figura di Carlo Petrini, gastronomo, scrittore e sociologo, fondatore dell’associazione Slow Food.
Lo scrittore Carlo Petrini dopo ad un’esperienza all’interno della politica italiana, che lo vede quale consigliere comunale per la lista del Partito Unità Proletaria a Bra, si dedica con impegno all’attività di gastronomo. Ideatore di numerosi eventi e manifestazioni, Petrini collabora con diverse testate giornalistiche e diviene durante gli anni ottanta fondatore dello Slow Food. Scopriamo quindi la sua vita professionale, più qualche curiosità.
Carlo Petrini: la biografia e la carriera professionale
Nato a Bra nella giornata del 22 giugno del 1949, Petrini studia Sociologia presso l’Università di Trento. Comincia ad occuparsi di enogastronomia nel 1977, scrivendo per diversi periodici e giornali italiani, quali anche l’Unità e La Stampa e, dal 2007 La Repubblica. Fonda la Libera e Benemerita Associazione degli Amici del Barolo, che nel 1986 diventa Arcigola. Quest’ultima diviene nel 1989 il Movimento Culturale Internazionale Slow Food, associazione senza scopo di lucro. Durante la sua attività professionale realizza diversi eventi e manifestazioni, quali l’evento biennale Terra Madre nella città di Torino, in contemporanea al Salone del Gusto. Il gastronomo è anche autore di diverse opere letterarie, tra cui il libro dal titolo Buono, Pulito e Giusto. Principi di una nuova gastronomia.
La vita privata di Carlo Petrini
Il gastronomo conosciuto anche con il nome di Carlin è figlio di un ferroviere e un’ortolana. Non si conoscono i dettagli in merito alla sua vita privata e alla sua situazione sentimentale. Petrini infatti sembra essere una persona molto riservata, anche assente sui social network più diffusi. Dato sconosciuto al pubblico anche l’ammontare esatto del suo patrimonio economico.
4 curiosità sul fondatore dello Slow Food
- Nel 2007 viene nominato tra i 45 membri del comitato promotore nazionale per il Partito Democratico.
- Petrini non ha alcun profilo social personale attivo.
- Diversi i riconoscimenti che riceve, tra cui nel 2016 anche la nomina di Ambasciatore Speciale della FAO in Europa per Fame Zero.
- Il quotidiano inglese Guardian posiziona Petrini nel 2008 tra le 50 persone che potrebbero salvare il pianeta.