Accademico, politico e consigliere Rai, Giuliano Urbani è stato ministro per la funzione pubblica e della cultura.
Originario di Perugia, ha lavorato per anni a Roma come parlamentare e ministro, e si è trasferito a Napoli per amore: ripercorriamo la carriera di Giuliano Urbani, uno dei fondatori del partito Forza Italia guidato da Silvio Berlusconi.
La biografia del politico
Giuliano Urbani nasce a Perugia il 9 giugno 1937 (è quindi del segno zodiacale dei Gemelli). Sulla sua famiglia non sono disponibili molte informazioni. Quello che è certo, è che Giuliano è un ragazzo determinato e motivato, il che lo porta a laurearsi in Scienze politiche all’Università degli Studi di Torino, dove ha come insegnante un intellettuale stimato come Norberto Bobbio.
La carriera di Urbani, tra università e politica
Ancora giovane, Urbani avvia l’attività di studio e pubblicazione di saggi scientifici in ambito politico. Dal 1969, diventa docente di politica comparata presso l’Università degli Studi di Firenze, per poi passare negli anni ’80 alla Bocconi di Milano, dove dirige anche il Centro studi e ricerche di politica comparata.
Fonda inoltre il Centro Einaudi di Torino, e lavora in parallelo come consulente per Confindustria e Montedison, nonchè come editorialista per importanti quotidiani e riviste nazionali, tra cui Il Corriere della Sera, Il Messaggero, La Stampa, Il Sole 24 Ore, Il Giornale e Il Mondo.
Dopo aver osservato a lungo la politica, Urbani decide di scendere in campo, unendosi al gruppo di fondatori del partito di centro-destra Forza Italia, guidato da Silvio Berlusconi, per il quale redige il programma istituzionale. Nelle liste di tale movimento, viene eletto per la prima volta deputato nel 1994 ed è nominato dal Cavaliere suo Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali.
Rieletto per la terza volta nel 2001, assume invece la carica di Ministro dei beni e delle attività culturali: il suo operato viene in particolare criticato per il “Decreto Urbani”, una legge a contrasto della pirateria online che introduce multe e pene ritenute pesanti, e per il presunto trattamento di favore riservato alla compagna, la cui casa di produzione riceve in quegli anni finanziamenti pubblici stranamente rapidi e per un totale di 7 milioni di euro.
Lascia per sempre il Parlamento nel 2005, quando viene nominato Consigliere d’amministrazione della RAI. La vita dopo la politica vede Urbani anche presidente e membro del CdA del Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
La vita privata dell’ex ministro
Molto riservato, della sfera personale di Urbani si conosce solo l’ultima compagna, Ida Di Benedetto, nota attrice e produttrice partenopea (ha lavorato, tra gli altri, al fianco di Mario Merola). I due fanno coppia fissa dal 1995, anche se la loro relazione è stata resa pubblica solamente nel 2005.
Nel 2023, la coppia è stata protagonista di un evento spaventoso: dei ladri sono entrati nella loro abitazione di Napoli e hanno fatto razzia di tutti i loro possedimenti.
Curiosità su Giuliano Urbani
Nel 2005, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Urbani, insieme ad altri consiglieri RAI, è stato condannato al risarcimento di 11 milioni di euro nell’ambito del caso Meocci, che aveva riguardato la nomina di Alfredo Meocci a Direttore generale dell’azienda televisiva di Stato nel 2005, giudicata poi incompatibile con la precedente carica del dirigente, ossia quella di Commissario dell’AGCOM, fino ai primi mesi dello stesso anno.