In un audio ha accusato papa Wojtyla per la scomparsa della 15enne. Vicino alla Magliana e ai servizi segreti, ecco chi è Marcello Neroni.
Il nome di Marcello Neroni è uscito fuori qualche mese fa, quando il blog Notte Criminale ha pubblicato un video sul suo canale YouTube, in cui il giornalista Alessandro Ambrosini ha rivelato di aver avuto una conversazione con lui e di aver registrato di nascosto un audio contenente informazioni scioccanti sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Neroni è l’uomo che potrebbe dare man forte all’ipotesi di un collegamento tra la ragazza scomparsa, il Vaticano e la Banda della Magliana. Ecco cosa sappiamo su di lui.
Marcello Neroni: biografia, lavoro, criminalità e servizi segreti
Nato a Roma, il 25 giugno 1941, Marcello Neroni è ritenuto essere un esponente della Banda della Magliana, particolarmente vicino al boss del gruppo dei testaccini Enrico De Pedis. Era infatti probabilmente un suo socio nel settore delle slot machine: gestiva infatti una sala giochi in via Colle di Rienzo, a Roma.
L’ex magistrato Otello Lupacchini, che ha condotto le indagini proprio sull’organizzazione criminale romana, parla di lui in un’intervista al Quotidiano Nazionale come di “un ‘soffleur’, una spia che giocava su più tavoli vicino a certi personaggi eminenti della polizia e dei servizi”. Insomma, Neroni sarebbe stato anche vicino all’intelligence, con il ruolo di delatore.
Il suo arresto durante l’Operazione Colosseo
Come dicevamo, Lupacchini è stato alla guida della maxi Operazione Colosseo, partita il 16 aprile 1993, che ha portato allo smantellamento della Banda della Magliana. E’ in quell’occasione che viene individuata per la prima volta la figura di Marcello Neroni, citato proprio per la sua attività nelle slot machine e per i legami con De Pedis, come anche per quelli con Giuseppe De Tomasi e il figlio Carlo Alberto.
Questi due personaggi, come riporta Open.online, sembrano peraltro legati in qualche modo al caso Orlandi: Carlo Alberto potrebbe infatti essere compatibile con l’anonimo che collegò De Pedis alla scomparsa della ragazza in una puntata di Chi l’ha visto. Ritornando comunque a Neroni, nell’ambito del processo riuscì a cavarsela con un’archiviazione.
L’audio sul caso Orlandi
Neroni è tornato in cima alle cronache per un audio di circa 2 minuti, registrato a sua insaputa durante una conversazione con il giornalista di Notte Criminale Alessandro Ambrosini. Nel vocale, il sodale di De Pedis inizia parlando della sepoltura del suo “capo” a Sant’Apollinare come se fosse una “grazia” ricevuta per qualcosa. Il frammento più sconvolgente è quello in cui muove accuse a Papa Giovanni Paolo II: “Wojtyla… [censure]… pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano”.
Per mettere fine a questa situazione, secondo Neroni, il segretario di Stato Agostino Casaroli avrebbe contattato i cappellani del carcere “un certo Luigi, un certo padre Pietro” che “non hanno fatto altro che chiamare De Pedis e gli hanno detto ‘sta succedendo questo, ci puoi dare una mano?'”. Insomma, il boss della Magliana sarebbe stato contattato per risolvere la faccenda degli scandali sessuali della Chiesa.
Per questo audio reso noto, Marcello Neroni sarebbe stato ascoltato da Alessandro Diddi, il promotore di giustizia del Vaticano che si occupa della riapertura dell’istruttoria sul caso di Emanuela Orlandi.