Il suo cinema impegnato racconta l’Italia con un velo di ironia e di critica dagli anni 70. Ripercorriamo insieme la vita di Nanni Moretti.
Una passione nata nell’adolescenza, quella per il cinema, che è andata sempre di pari passo con l’impegno politico ed intellettuale, tanto da fare di Nanni Moretti uno dei registi, attori, sceneggiatori e produttori più sofisticati ed interessanti del panorama italiano. Ripercorriamo insieme la sua vita.
Nanni Moretti: la biografia
Giovanni Moretti è nato il 19 agosto 1953 (è quindi del segno zodiacale del Leone) a Brunico, in provincia di Bolzano, Trentino-Alto Adige, dove i genitori si trovavano in vacanza. Il padre, il docente universitario e storico dell’antichità classica Luigi Moretti, e la madre, la professoressa di lettere Agata Apicella, erano infatti romani.
Nanni cresce dunque a Roma, nel quartiere Trieste, insieme al fratello di 3 anni più grande, Franco, che diventerà docente di letteratura a Stanford, e alla sorella minore Silvia, ora redattrice della Treccani.
Nella sua città, il futuro regista frequenta il liceo classico Tasso, per poi spostarsi al Lucrezio Caro e, nel tempo libero, coltiva le sue passioni più grandi: il cinema e la pallanuoto. In questi anni, gioca infatti nella S.S. Lazio Nuoto, che si allena al Foro Italico.
Nanni Moretti: i film
Moretti ha appena 20 anni quando realizza il suo primo lavoro, il cortometraggio La sconfitta, per l’organizzazione politica Nuova Sinistra, incentrato sulla crisi di un ex-sessantottino. Seguono altri film brevi, con i quali Nanni forma la sua cifra stilistica a metà tra comicità e critica sociale.
Nel 1976 gira il suo primo lungometraggio, Io sono un autarchico, nel quale inaugura il suo caro personaggio Michele Apicella – che prende il nome di sua madre e che ritornerà, sempre interpretato da se stesso, in diverse sue pellicole. Due anni più tardi, con l’uscita Ecce bombo, Nanni Moretti raggiunge il successo di pubblico e di critica.
Da lì in poi, Sogni d’oro, Bianca, La messa è finita consolidano il suo stile, che diventa più politicamente esplicito con Palombella rossa del 1989. Nel frattempo, fonda con l’amico Angelo Barbagallo una casa di produzione, la Sacher Film, con la quale ha l’intento di sostenere film impegnati di autori emergenti, e rileva anche una vecchia sala cinematografica, che chiama Cinema Nuovo Sacher, facendola diventare un centro culturale.
La sua attività nel cinema viene premiata numerose volte: con l’autobiografico Caro Diario, La stanza del figlio e con Il caimano, pellicola dove emerge la sua posizione critica verso la figura di Berlusconi, vince tre volte il David di Donatello per Miglior Film, ma con i suoi lavori ottiene anche una Palma d’oro nel 2001, un Orso d’Argento al Festival di Berlino e un Leone d’Argento a Venezia. Non solo: Nanni Moretti vanta inoltre un David come Miglior Attore Protagonista, per il suo ruolo ne Il portaborse di Daniele Luchetti nel 1991.
La sua produzione, con Aprile, Habemus Papam, Mia madre, Tre piani e Il sol dell’avvenire, si distingue per lo stile inconfondibile, ma anche per la presenza ricorrente di diversi attori, tra i più importanti in Italia: su tutti, Silvio Orlando, Margherita Buy e Laura Morante.
Nanni Moretti: la vita privata
Il regista è stato sposato per parecchi anni con Silvia Nono, figlia del compositore Luigi Nono, con cui ha avuto un figlio, Pietro, nato nel 1996 e ora pittore di talento (ha frequentato la Slade School of Art a Londra). La coppia ha divorziato nel 2000.
Il mondo del gossip ha affiancato spesso a Moretti i nomi di Laura Morante e di Chiara Palmieri, ma nulla si è mai saputo con certezza.
Nanna Moretti: la malattia
Nel 2017, in occasione della presentazione del cortometraggio Autobiografia dell’uomo mascherato, Nanni Moretti ha dichiarato di aver sconfitto un tumore per la seconda volta. Già a inizio anni 90 era stato colpito da un linfoma di Hodgkin.
Dove vive Nanni Moretti?
Dai primi anni 80, il regista vive nel quartiere di Monteverde Vecchio, a Roma.
Nanni Moretti: curiosità
Ha dichiarato di essere un non credente.
E’ insignito delle onorificenze di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di Commandeur dans l’Ordre des Arts et Lettres in Francia.
Noto per le sue posizioni politiche di sinistra, Moretti si è reso protagonista di un discorso durante un comizio dell’Ulivo, passato alle cronache con il nome di “urlo di Piazza Navona”, in cui ha criticato aspramente gli esponenti del centrosinistra e per il quale ha dovuto risarcire il giornalista Emilio Fede per diffamazione.
