Scomparsa, Elena Ceste venne ritrovata morta dopo 9 mesi. Madre di 4 figli, sarebbe stata uccisa dal marito, condannato a 30 anni.
Il giallo della sua scomparsa sconvolse tutta Italia e fece sperare fino all’ultimo che fosse ancora viva: Elena Ceste fu però ritrovata morta dopo 9 mesi dalla sua sparizione dalla casa dove viveva col marito e i quattro figli, nel comune di Costigliole d’Asti. Secondo la giustizia, è stato il coniuge ad ucciderla. Tra dubbi e misteri, ricostruiamo la vita di questa donna.
Elena Ceste: chi era
Elena Ceste, nata il 25 ottobre 1977, era una casalinga, sposata dal 1999 con Michele Buoninconti, di professione vigile del fuoco. Insieme, avevano quattro figli, all’epoca dei fatti tutti molto piccoli: si conosce il nome di una di loro, Elisa, la quale ha pubblicato una lettera nel 2020 in cui ringrazia i nonni materni, a cui sono stati affidati dopo l’incarcerazione del padre, per tutti i loro sacrifici.
Elena è sempre stata descritta come una donna molto attenta ai figli e alla cura della casa, piuttosto abitudinaria e schiva.
Elena Ceste: la scomparsa e il ritrovamento del cadavere
Di Elena si sono perse le tracce il 24 gennaio 2014: dopo 9 mesi di ricerche e di apprensione, è stato rinvenuto il suo cadavere nei pressi del Rio Mersa, non molto distante dalla sua abitazione. Causa della morte: asfissia.
Nonostante il marito avesse ricostruito i fatti ipotizzando un allontanamento volontario della moglie in preda ad un delirio, gli inquirenti lo hanno accusato per il delitto. I giudici hanno poi deciso di condannarlo a 30 anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Elena Ceste: il rapporto con il marito
Ciò che ha più convinto gli inquirenti della colpevolezza del marito di Elena è che l’uomo, dalle indagini, è risultato piuttosto oppressivo ed aggressivo, sia nei confronti della moglie che dei figli. Michele Buoninconti ed Elena Ceste avevano spesso litigate furiose e concitate: proprio una di queste sembra essere stata l’origine dell’omicidio.
Addirittura, pare che Elena scambiasse diversi messaggi con un altro uomo: in molti ipotizzano che non sopportasse più le costrizioni del marito, scatenando così la rabbia del coniuge. Buoninconti, dal canto suo, avrebbe intrattenuto rapporti telefonici con altre donne anche dopo la scomparsa della moglie.
La versione della difesa: Elena soffriva di un disagio psicologico
La difesa ha per molti mesi sostenuto un’ipotesi diversa da quella avanzata degli inquirenti: secondo loro, Elena Ceste si sarebbe allontanata dalla sua abitazione completamente nuda in preda ad un delirio psicotico. Michele Buoninconti stesso aveva ipotizzato che la moglie fosse andata via di casa perchè particolarmente sconvolta da alcuni messaggi ricevuti.
La trasmissione Chi l’ha visto, come evidenzia IlGiornale.it, riportò anche la frase di una vicina della donna, alla quale avrebbe confessato di essere stata “tradita da una persona che credevo amica”, confermando quindi uno stato di turbamento di Elena. I giudici hanno però rigettato tale ricostruzione dei fatti, e hanno dichiarato Michele Buoninconti colpevole.