Chi era Elisa Claps, la 16enne uccisa a Potenza nel 1993

Chi era Elisa Claps, la 16enne uccisa a Potenza nel 1993

Era ancora piccola, quando scomparve nel nulla. Elisa Claps venne ritrovata solo 17 anni dopo, morta, nel sottotetto della Chiesa di Potenza.

Il caso Elisa Claps è una delle pagine di cronaca nera più terribili ed inquietanti della storia del nostro Paese. Scomparsa il 12 settembre 1993 all’età di 16 anni, venne ritrovata solo nel 2010, proprio nel punto in cui si erano perse le sue tracce. Condannato per l’omicidio Danilo Restivo, serial killer di donne, ora in carcere, ma rimangono dubbi su possibili insabbiamenti ed omissioni.

Elisa Claps: chi era

Nata a Potenza, in Basilicata, il 21 gennaio 1977, Elisa Claps era l’ultima di tre figli avuti da un tabaccaio e un’impiegata. All’epoca dell’omicidio, frequentava il terzo anno del liceo classico nel capoluogo lucano, e passava il tempo libero tra le attività organizzate dalla Chiesa – i suoi genitori erano molto devoti – e le sue amiche. Con i suoi occhiali tondi e i lunghi capelli castani, era una ragazza gentile e perbene.

La scomparsa e le indagini sul caso Elisa Claps

12 settembre 1993: è domenica mattina ed Elisa esce di casa per recarsi verso la Chiesa della Santissima Trinità nel centro di Potenza, rassicurando i familiari che avrebbe fatto ritorno verso le 13. Da quel momento si perdono le sue tracce.

In breve tempo, la polizia avvertita della sua sparizione scopre che quella mattina la ragazzina doveva incontrarsi davanti alla chiesa con un ragazzo, Danilo Restivo, 21 anni, che da un po’ di tempo mostrava interesse – non ricambiato – per lei. La scusa era stata di darle un regalo per la promozione agli esami di riparazione, ed Elisa aveva ingenuamente accettato. Il giovane desta subito parecchi sospetti negli investigatori, per diversi dettagli inquietanti.

Innanzitutto, il giorno della scomparsa di Elisa, Restivo si era recato al pronto soccorso con una mano tagliata e i vestiti sporchi di sangue, dicendo di essere caduto in un cantiere. In secondo luogo, tantissime testimonianze iniziano a raccontare della sua personalità problematica: era infatti solito infastidire molte ragazze, perseguitandole con telefonate mute durante le quali faceva sentire le musiche di Profondo rosso o Per Elisa di Beethoven, e collezionando le loro ciocche di capelli che tagliava di nascosto.

La sua posizione risulta molto compromessa, tuttavia non ci sono elementi a sufficienza per condannarlo, se non quelli per fargli scontare una pena di 20 mesi per la falsa testimonianza sul taglio alla mano.

Il ritrovamento del cadavere e l’incriminazione di Danilo Restivo

Il 17 marzo 2010 viene rinvenuto uno scheletro nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza: gli esami e i resti degli indumenti sul corpo confermano che si tratta di Elisa Claps, scomparsa 17 anni prima. La ragazza è stata uccisa in quel luogo, con più di una decina di colpi da arma da taglio, dopo aver subìto probabilmente un tentativo di violenza sessuale. Trovata anche una sua ciocca di capelli tagliata.

Tracce di DNA e le successive indagini portano ad identificare il colpevole: si tratta di Danilo Restivo, che proprio in quel periodo si trova nel bel mezzo di un’altra vicenda macabra, ossia l’omicidio della sarta Heather Barnett, sua vicina di casa nel Dorset in Inghilterra, dove si era trasferito, trovata morta nel 2002 sempre con una ciocca di capelli tagliata.

Il killer seriale viene dunque condannato all’ergastolo in Inghilterra nel 2011 e nello stesso anno viene processato anche in Italia, ottenendo in via definitiva 30 anni di carcere per l’omicidio di Elisa Claps.

I dubbi su possibili insabbiamenti

La famiglia Claps, dal momento del ritrovamento del cadavere a 17 anni di distanza dalla sparizione della figlia, si è sempre detta alquanto sospettosa circa le responsabilità della Chiesa in merito.

Hanno infatti giudicato il rinvenimento come una “messa in scena”, in quanto appare loro davvero strano che nessuno avesse mai notato il cadavere della ragazza prima. Sembra che sia il parroco di allora che due donne delle pulizie fossero a conoscenza del fatto da mesi. Per mettere luce sulle varie responsabilità, è stata aperta un’indagine dalla procura di Salerno.

La memoria di Elisa Claps

Affinché non venga perso il ricordo della giovane Elisa, il fratello maggiore Gildo, insieme con la famiglia, ha dato vita nel 2002 all’Associazione Penelope, la prima dedicata ai familiari delle persone scomparse.

Della storia di Elisa Claps se ne è parlato in diversi documentari e podcast, ma la Rai nel 2023 ha deciso di dedicarle una serie tv, intitolata Per Elisa, con la regia di Marco Pontecorvo.