Chi sono le Sardine che affollano le piazza italiane. Dai nostalgici del Pci ai delusi dei 5 Stelle: il potenziale elettorato del nuovo movimento.
Con la netta sensazione che il Movimento delle Sardine in un futuro non poi tanto lontano possa avere una svolta politica decisa, è opportuno analizzare il potenziale elettorato della nuova realtà. Chi sono le Sardine nelle piazze anti-populiste?
Le Sardine a Roma, una manifestazione nazionale
Un buon panorama lo offre la splendida piazza San Giovanni di Roma, perché è una delle prime piazze delle Sardine che ha avuto una rilevanza nazionale. La Capitale ha accolto Sardine di tutta Italia.Secondo Santori più di centomila, secondo le autorità 35.000. Il ballo dei numeri questa volta era inevitabile oltre che largamente prevedibile.
La piazza delle Sardine è variopinta, e il fatto che non ci siano bandiere spinge molte persone a presentarsi per manifestare il proprio malcontento. È come se la valvola di sfogo tornasse ad essere la piazza fisica invece che quella virtuale dei social network. Il meccanismo è semplice. Andare a gridare il proprio malumore in una piazza dove c’è un valore comune: l’anti-salvinismo.
Un Movimento anti-Salvini
E non è un caso che quando si è alzata l’asticella, quando Santori ha fatto un passo avanti esponendo i sei punti programmatici delle Sardine, qualcuno sia rimasto un po’ deluso. Il frontman delle Sardine sostanzialmente chiesto che un politico si comporti al contrario di Matteo Salvini.
L’occasione era ghiotta per mettere un po’ di sale in una situazione politica complessa, invece il leader, o almeno l’uomo-immagine ha scelto un terreno sicuro. Criticare Salvini. La situazione andrà avanti fino alle elezioni regionali, poi si valuterà seriamente il da farsi. Esporsi in questo momento significherebbe perdere qualche deluso per strada, che potrebbe tornare a popolare le piazze (fisiche e social) della Lega.
Chi sono le Sardine nelle piazze
Le piazze delle Sardine pescano molto dalla sinistra. Le persone con una posizione politica chiara vengono da quel mondo lì. Si va dai delusi del Partito democratico fino ai nostalgici di una sinistra decisamente meno moderata, ex Pci per intendersi.
Non mancano gli scontenti del Movimento 5 Stelle. Se molti senatori hanno trovato nella Lega il loro posto nel mondo (politico ovviamente), gli elettori pentastellati si dividono. Molti hanno puntellato l’elettorato della Lega, altri erano (e sono) senza un riferimento politico e quindi vanno nella piazza del malcontento, della protesta. Un ritorno alle origini per chi ha seguito il M5s dagli albori.
Non mancano poi i socialmente scontenti, ossi le persone deluse per l’aspetto sociale e non politico. Si tratta di persone che non hanno uno schieramento definito e non hanno un partito di riferimento. Portano avanti battaglie sociali solitamente in favore delle minoranze, hanno trovato nelle Sardine terreno fertile e accogliente ma restano senza una persona da votare.
Mattia Santori può unire tutti in un unico voto?
Insomma, se le Sardine dovessero iniziare a nuotare nel mare della politica dovrebbero fare i conti con un elettorato di riferimento particolarmente variegato. Se essere contro Salvini porta a riempire le piazze, difficilmente potrà bastare per tenere uniti i manifestanti al momento di un ipotetico voto. Insomma, per diventare grandi la strada sembra tutta in salita.
Inevitabilmente un movimento di protesta perde pezzi quando va ad inquadrarsi in uno schema politico. E le buone intenzioni non bastano. Per conferma chiedere al M5s…