Chiara Ferragni e il costo del “Pandoro-gate”: tutti i soldi persi e l’impatto social

Chiara Ferragni e il costo del “Pandoro-gate”: tutti i soldi persi e l’impatto social

Un’indagine dettagliata rivela le conseguenze del caso Balocco sulla popolare influencer italiana, Chiara Ferragni.

Chiara Ferragni, nota influencer e imprenditrice digitale, è stata recentemente al centro del “Pandoro-gate”, un caso che ha visto la sanzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) sia verso la sua società che verso l’azienda dolciaria Balocco, per un totale di oltre 1,4 milioni di euro. Questo scandalo, che ha iniziato a prendere forma il 15 dicembre, ha scatenato una serie di reazioni sui social, con effetti significativi sui suoi profili.

Secondo un’analisi di Sensemakers basata sui dati Comscore Shareablee, Ferragni ha perso circa 246mila follower dopo l’evento, una percentuale inferiore all’1% del suo totale di 29,5 milioni. Tuttavia, nonostante questa lieve flessione, la sua fan base rimane sostanzialmente stabile, a dimostrazione della solidità del suo seguito.

Chiara Ferragni

L’attività di branded content prima del “Pandoro-gate”

Prima dello scandalo, i profili di Chiara Ferragni erano estremamente attivi in termini di post sponsorizzati, con 18 post di branded content pubblicati nei 30 giorni precedenti, soprattutto su Instagram (90%) e in minima parte su TikTok (10%). Questi post hanno coinvolto collaborazioni con marchi importanti come Prada, Alpro, Calzedonia e Falconeri, generando un volume di interazioni organiche di quasi 5 milioni.

Il blocco delle attività di sponsorizzazione

Dopo la diffusione delle notizie sul “Pandoro-gate”, si è assistito a un completo blocco delle attività di sponsorizzazione. Questo contrappone il periodo di dicembre 2023 con lo stesso periodo del 2022, in cui Ferragni aveva pubblicato 15 post pubblicitari.

Nel corso del 2023, Chiara Ferragni ha collaborato con 53 brand diversi, pubblicando 175 post brandizzati. Instagram è stata la piattaforma preferita per queste attività (97%), con una presenza minore su TikTok (3%). I brand coinvolti spaziano da quelli di lusso e fashion (Dior, Louis Vuitton, Gucci) a collaborazioni con Amazon Prime Video e Pantene.

La recente decisione del gruppo italiano Safilo di interrompere l’accordo di licenza con Chiara Ferragni per la produzione di occhiali da sole e da vista è indicativa delle potenziali ripercussioni del caso. Anche Coca-Cola, che aveva scelto Ferragni come testimonial per uno spot, sembra aver ripensato la propria strategia a seguito dello scandalo. Monnalisa, un marchio di abbigliamento per bambini con cui Ferragni ha una lunga collaborazione, sta valutando di seguire lo stesso percorso.

Il “Pandoro-gate” non è stato solo un episodio isolato nella carriera di Chiara Ferragni, ma potrebbe segnare un punto di svolta nell’approccio delle aziende verso le collaborazioni con gli influencer. La situazione evidenzia l’importanza della trasparenza e dell’etica nel marketing digitale, aspetti sempre più rilevanti in un mondo social in costante evoluzione.